Più costi per t.o. e agenti con la nuova direttiva Ue

Aumentano le garanzie, crescono i costi. Nelle pieghe delle nuove norme sui pacchetti di viaggio (che hanno ricevuto il via libera da Strasburgo e che entreranno in vigore in Italia al massimo tra due anni e mezzo) si trova una serie di provvedimenti che potrebbero pesare sui conti delle imprese del turismo.

Il nodo principale, come mette in luce l’avvocato Federico Lucarelli (specializzato nel turismo e collaboratore di Fiavet Nazionale), “l’aspetto più deflagrante è quello relativo ai 3 giorni a carico dell’organizzatore in caso di circostanze eccezionali e inevitabili”. La norma, infatti, prevede che l’organizzatore del viaggio sostenga i costi di alloggio per un periodo non superiore alle 3 notti nel caso in cui non sia possibile il rientro per casi di forza maggiore come confitti armati, terrorismo, epidemie o fenomeni naturali.

“Arriviamo da un’esperienza come quella della nube vulcanica islandese - prosegue Lucarelli -: pensiamo a cosa succederebbe in un caso del genere con la norma appena approvata dall’Ue… per un tour operator si tratterebbe di sostenere i costi di 3 giorni e 3 notti per tutti i clienti bloccati”.

Altra questione, la riduzione del prezzo. Se fino ad ora i correttivi come fuel surcharge, adeguamenti valutari o tasse aeroportuali erano applicati solo al rialzo, nella norma Ue compare anche l’obbligo inverso: nel caso in cui i costi relativi alle componenti per le quali è possibile chiedere l’adeguamento scendano, bisognerà riconoscere al cliente la corrispondente riduzione del prezzo.

Un chiarimento arriva invece sul fronte dei soggetti che devono rispondere di eventuali inadempimenti. “Il codice del turismo chiamava in causa organizzatore e intermediatore, ognuno secondo le rispettive responsabilità” spiega Lucarelli. Questo, però, aveva dato il via a una serie di interpretazioni, che oscillavano tra due estremi: da un lato, responsabilità di tour operator e agenzia insieme (lettura spesso proposta dalle associazioni di consumatori); dall’altro, responsabilità di tour operator oppure dell’agenzia di viaggi.

“Ora l’Ue e ridà la facoltà al legislatore di adottare la linea più corretta”, afferma l’avvocato. Nel testo approvato all’europarlamento, infatti, si precisa che la responsabilità per l’inadempienza del pacchetto turistico è dell’organizzatore, salva la facoltà degli Stati membri di introdurre una responsabilità solidale dell’intermediario.

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