Più forte della crisi, Valtur è ancora salva

Un marchio più forte di qualunque avversità. Valtur affronta, per l’ennesima volta, una nuova vita, sotto le insegne di Andrea Bonomi. Il passaggio, con ogni probabilità, comporterà un cambio di marcia rispetto al recente passato. Ma per uno dei brand storici della villaggistica italiana non è la prima sterzata della sua storia.

A conti fatti, Valtur è passata attraverso diverse bufere. Riuscendo sempre, in un modo o nell’altro, a uscirne. Nata nel 1964 per opera di Raimondo Craveri, conta ad oggi oltre 50 anni di vita, 13 dei quali con la famiglia Patti. La stessa che dovette affrontare il primo ‘naufragio’ di Valtur, consumatosi nei primi giorni di ottobre 2011, proprio mentre i padiglioni di Rimini radunavano il turismo italiano in occasione di TTG Incontri.

Furono ore difficili, con uno stand Valtur preso d’assedio dagli agenti di viaggi e Gabriele Rispoli, all’epoca direttore commerciale, lasciato solo ad affrontare i visitatori.

Il peso degli oltre 300 milioni di debiti avrebbe potuto scacchiare altre aziende. Ma, seguendo la via del commissariamento, Valtur sopravvisse. Non solo: in corsa per aggiudicarsi il tour operator si schierarono due player di primo piano come Uvet e Orovacanze. La spuntò il secondo. Che, negli ultimi anni, ha traghettato la bandiera di Valtur verso l’operazione con la Investindustrial di Bonomi.

Le difficoltà
A conti fatti, l’ultracinquantenne Valtur ha scavalcato in energia diversi ‘colleghi’ più giovani. Mentre il villaggista si divincolava tra gli ostacoli, altri nomi non sono riusciti a uscire indenni dalle bufere degli scorsi anni. L’elenco dei nomi, purtroppo, potrebbe essere lungo: dal Ventaglio a Teorema, da Eurotravel a Sprintours, passando per Viloratour e al recente caso di Phone&Go.

I casi citati ebbero ognuno le sue peculiarità: in alcune situazioni giocò un ruolo fondamentale l’esposizione su mete che, all’improvviso, voltarono le spalle al mercato; in altre furono le operazioni finanziarie a mettere l’azienda con le spalle al muro. Fatto sta che, travolti dalle bufere della crisi, dovettero lasciare il mercato. Cosa che, invece, Valtur è sempre riuscita a non fare, anche nei periodi più difficili della sua storia.

E oggi, nonostante tutto, la bandiera Valtur sventola ancora.

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