Fondo di garanzia:il tempo è scaduto

Poche ore. Appena una manciata. Tra due giorni il mondo del turismo si sveglierà in uno scenario completamente diverso. Un cambiamento annunciato, predetto, immaginato: ma che, come tutte le rivoluzioni, non vede mai del tutto preparati i soggetti coinvolti.

Dal primo di luglio, gli organizzatori di viaggi (ovvero tour operator e agenzie) dovranno dotarsi di una forma di tutela finanziaria per far fronte  eventuali fallimenti o insolvenze da parte del ‘creatore’ stesso del tour. Uno strumento che, in altre parole, faccia le veci del fu Fondo di garanzia.

Nelle ultime settimane le ipotesi si sono rincorse: dalla presentazione in grande stile della soluzione targata Astoi fino al consorzio creato da Fiavet. E ancora, la via assicurativa di I4T e Borghini e Cossa. Senza dimenticare il network Aria, che ha presentato la propria soluzione pochi giorni fa.

Sul fronte delle associazioni di categoria, sono emersi anche i nomi di Fto e Assoviaggi.

Costi e norme: le polemiche
Insomma, le idee iniziano ad arrivare e sono sul piatto. Non manca la polemica sui costi (soprattutto tra i dettaglianti), ma già da tempo si era capito quale aria stesse tirando. Già all’indomani dall’approvazione delle nuove norme (ovvero la scorsa estate), alcuni avevano posto l’accento su questo aspetto. Ed ora, arrivati al momento clou, il tema torna a farsi sentire.

Voce fuori dal coro, quella di Aiav. Che chiede, prima di tutto, chiarimenti alle istituzioni. "Il Governo sia chiaro - afferma Fulvio Avataneo, presidente dell’associazione, in una nota -, ci dica in che misura e con quali modalità dovremo garantire il nostro cliente e noi lo faremo". E aggiunge: "Sarebbe anche opportuno conoscere quali sanzioni si applicheranno per gli inadempienti".

L’appuntamento è per il primo luglio. In piena alta stagione delle vendite.

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