Il rilancio del Club Med Conti positivi e 15 resort

Tocca ad Henri Giscard d'Estaing, presidente e direttore generale del Club Med, dare la buona notizia: i conti sono tornati in positivo. “Il risultato netto - ha detto il manager - nel 2016 si chiuderà fra i 5 e i 10 milioni di euro, mentre l’utile ante imposte ha toccato i 30 milioni, contro i 6 registrati nel 2015”.  

L’anno si è concluso con un 68% di clientela internazionale, un dato che rappresenta un aumento del 10% in dieci anni, mentre il numero dei GM è cresciuto di un 1,2%, a 1,26 milioni di viaggiatori. Una crescita che si è accompagnata con l’innalzamento del livello della clientela: il 79% dei viaggiatori sceglie resort a 4 e 5 tridenti, che a loro volta sono aumentati del 22% dal 2010, arrivando ad essere il 77% dell’intero parco alberghiero del Club Med.

Anche l’inizio del 2017 si dimostra buono: il gruppo ha messo a segno un aumento delle prenotazioni in tutti i mercati: +16% in Asia, +8% in America e +4% in Europa/Africa. In totale, le vendite sono a +7% rispetto allo scorso inverno.

Le prossime aperture
Saranno 15 i nuovi resort previsti in apertura entro il 2019, di cui uno fra i più attesi è quello di Cefalù in Sicilia, previsto per l'estate 2018. Ogni anno il gruppo conta di aprire da 3 a 5 nuovi resort, di cui uno nelle Alpi. In montagna, il prossimo sarà a Samoëns-Morillon, il successivo a Arcs 1600. Nove, invece, saranno rinnovati e innalzati di livello.

In Asia, sarà inaugurato quest'anno un club a Tomamu Hokkaido, in Giappone. Ma è la Cina che è destinata ad ospitare i maggiori progetti. Dopo due aperture nel 2016, Sanya e Beidahu, sarà inaugurato nel 2017 ad Anji un primo club Joyview, strutturato per i soggiorni brevi apprezzati dai clienti cinesi.

Un mercato sul quale il Med non ha reticenze ad investire: con 200.000 pax, la Cina si configura come il secondo mercato dopo quello francese.

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