Ue e pacchetti turistici:cosa cambia e quando

Il primo allarme è arrivato dagli agenti di viaggi tedeschi. Ma il dato curioso è che nessun altro Paese dell’Unione Europea, finora, si era accorto dell’insidia delle fatture frazionate che si nascondeva nella direttiva pacchetti Ue.

Ora, il pericolo è scampato: Bruxelles ha messo una pezza, assicurando che a nessuno sarà richiesto di emettere fatture separate per ogni componente del viaggio (una pratica che avrebbe moltiplicato a dismisura gli adempimenti fiscali e burocratici dei dettaglianti). Ma il segnale è chiaro: il fatto che in un solo caso (quello della Germania) sia stato percepito il pericolo significa che, con ogni probabilità, il vero dibattito sulle nuove norme che regoleranno i pacchetti turistici non è ancora iniziato.

Eppure i tempi sono più stretti di quanto non si immagini: le nuove norme a livello nazionale dovranno essere varate entro il primo gennaio prossimo, per entrare in vigore dal primo luglio del 2018. Considerate pause estive e lungaggini varie, la scadenza sembra essere ormai dietro l’angolo.

I temi sul tavolo
Ma, per il momento, tutto sembra tacere. Eppure quella che si affaccia sui vari mercati europei è una vera rivoluzione. Sul banco ci sono diversi temi: dalle riprotezioni (e i rimborsi) in caso di imprevisti fino alle disposizioni per gli annullamenti, con un tetto massimo per i vari adeguamenti e rincari, senza contare la possibilità di cancellare il viaggio in caso di eventi naturali o sociopolitici (e non c’è bisogno di ricordare le cronache recenti per capire come questa norma possa influire sulle casse del turismo).

E ancora, l’equiparazione del pacchetto acquistato online a quello comprato in agenzia, anche dal punto di vista delle tutele a favore del viaggiatore.

A ridosso della scadenza
A questo si aggiunge un dato non da poco: le norme entreranno in vigore a ridosso dell’alta stagione del prossimo anno, quasi in concomitanza con il picco delle partenze estive. Ovvero, il momento peggiore per testare nuove procedure.

Tutto questo senza contare altri eventuali ‘intoppi’ che potrebbero verificarsi: il caso delle fatture frazionate è stato evidenziato e sanato in tempo, ma non è detto che una problematica di questo tipo, sollevata a pochi giorni dalla scadenza, trovi una soluzione altrettanto tempestiva.

I temi non mancano, i tempi stringono. Forse sarebbe ora di mettere mano a una legge che, in un modo o nell’altro, cambierà il modo di vendere viaggi. Non solo in Italia, ma in tutta Europa.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana