Cosa serve per lavorare in un villaggio, i consigli di Club Esse

“Predisposizione al gioco di squadra, sorriso e gentilezza”. Sono pochi e semplici i requisiti per fare di un candidato la persona più adatta per lavorare in un villaggio. Ce lo spiega Antonia Bucciero, responsabile delle risorse umane di Club Esse, operatore attualmente in tour per l’Italia per la ricerca di 300 nuovi profili da inserire nei nelle sue 14 strutture ricettive di Sardegna, Sicilia, Calabria e Abruzzo per la prossima estate.

"Il sorriso è già un buon biglietto da visita", spiega Bucciero, e in sede di colloquio il candidato deve mostrarsi “versatile. La rigidità non piace mai, soprattutto nel turismo”. Una qualità in realtà che deve essere spiccata ancor prima della seduta one to one con il recruiter. “Polemizzare durante l’attesa non è un buon segnale. Un atteggiamento scorretto potrebbe essere un indice dell’atteggiamento che il candidato potrà avere nel villaggio con il pubblico o con i colleghi”.

Ovviamente necessaria anche la conoscenza delle  lingue straniere, indispensabile per comunicare con gli ospiti. “Per quanto riguarda le nostre strutture cerchiamo giovani che conoscano in particolare inglese e francese”, ma è possibile che siano richieste anche lingue dell’Est Europa, perché  “arrivano anche diversi polacchi e russi”.

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