"Basta fuel surcharge"La parola alle agenzie

"Stop alle richieste di supplemento carburante". In un periodo in cui le quotazioni del greggio hanno toccato minimi storici, la distribuzione si ribella ai continui ritocchi dei prezzi dei viaggi e al mantenimento della fuel surcharge nella biglietteria aerea.

"La YQ dovrebbe essere riportata a zero - prende posizione il fiorentino Giancarlo Deleo, titolare della Baiana Viaggi -: questa tassa era stata istituita per fronteggiare i forti aumenti del petrolio, ma ora siamo tornati ai livelli precedenti alla sua introduzione e quindi dovrebbe essere eliminata".

Per Davide Sclaverano, titolare della Giulio Cesare a Torino, un altro problema è la mancanza di trasparenza del prezzo dei voli: "Siamo stufi di comunicare una tariffa, a cui poi dobbiamo aggiungere tasse e balzelli. Bisognerebbe fornire un unico prezzo finale, magari senza il supplemento carburante, che in questo periodo non ha motivo di esistere".

Aggiunge la vicentina Alberta Tonello, titolare della Tonello Viaggi: "Ormai subiamo un stillicidio di richieste, in un momento in cui gli italiani hanno sempre meno disponibilità". E rincara la dose Natale Fornello, addetto alle vendite della Tymora Viaggi a Reggio Calabria: "L'eliminazione della fuel surcharge sarebbe un segnale positivo e incentiverebbe una ripresa del mercato".

In risposta, negli ultimi giorni certe compagnie hanno cominciato ad abbassare le cifre richieste per la voce YQ. "A inizio settimana alcuni vettori ci hanno comunicato una riduzione di queste tasse" conferma la napoletana Melania Costigliola, co-titolare della Crispi Viaggi.

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