Il commento del direttore
Remo Vangelista
Senza mezze misure. Un attacco a testa bassa con il piglio del forte che non teme reazioni. Così Lufthansa ha deciso di lanciare due siluri alla distribuzione.
Il primo è stato indirizzato ai gds, con l’introduzione di un supplemento di 16 euro (a partire dal 1° settembre) per ogni biglietto emesso attraverso i global distribution system.
Il secondo missile è invece piombato sui banconi delle agenzie di viaggi. Il Lufthansa Group ha infatti comunicato ieri che, a partire dal 1° gennaio 2016, “la commissione riconosciuta per la vendita di biglietteria sarà modificata dall’attuale 1 per cento allo 0,1 per cento”.
Notizia che ha sollevato un polverone tra network e agenzie di viaggi che stentano a capire perché il vettore voglia scatenare un muro contro muro.
In questa fase di mercato i due protagonisti (adv e Lufthansa) hanno bisogno di camminare ancora a fianco per sostenere il business del trasporto aereo, ma questa operazione rischia di fare saltare tutto.
Nella lettera inviata ai dettaglianti i rappresentanti in Italia di Lufthansa Group (Lh, Austrian, Brussels e Swiss) spiegano che le compagnie tradizionali “operano in un contesto di minore margine operativo, a causa della graduale e inarrestabile erosione dello yeld”.
Per l’alleanza i cambiamenti del comparto passano anche attraverso una maggiore efficienza e ottimizzazione dei costi e nella creazione di prodotti innovativi. “Allo stesso scopo - si legge nella lettera - si è deciso di rivedere l’attuale regime di commissione del canale distributivo in Italia”.
Ora bisogna capire dove porterà quest’ultima mossa, mentre sul fronte gds la decisione potrebbe portare a un confronto tra le parti (ma non è scontato).
In ogni caso, Lufthansa doveva alleggerire al più presto i suoi conti dando il via ad una serie di tagli robusti. Il fronte della distribuzione è da sempre terreno di caccia per i tagliatori professionisti messi in campo dalle varie compagnie aeree.
In alcuni casi l’uso dell’accetta ha portato risultati ma in molte altre situazioni i vettori, vedi low cost, sono stati costretti a fare retromarcia cercando nuovi accordi.
Probabilmente non sarà il caso di Lufthansa perché la storia della compagnia aerea tedesca è molto chiara. Solo in rari casi ha rivisto la sua posizione.
Twitter @removangelista