Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un 'no' che fa il giro del mondo. Dopo l’annuncio da parte di Lufthansa (senza giri di parole, come è nello stile del colosso tedesco) di voler introdurre una fee sui biglietti emessi tramite gds, arrivano le reazioni delle associazioni degli agenti di viaggi.
La distribuzione, com’era prevedibile (e come probabilmente aveva già messo in conto il gruppo tedesco), non ha preso bene la nuova strategia commerciale della compagnia, che in Italia prevede anche un drastico taglio delle commissioni. Tanto da convincere l’Ectaa, l’associazione europea delle adv, a indire una riunione ad hoc, come annuncia dalla Spagna preferente.com; secondo quanto riportato dal portale di informazione, l’incontro dovrebbe tenersi verso la metà del mese. Unico argomento all’ordine del giorno: la nuova strategia di Lufthansa.
Del resto, l’Ectaa non è stata meno chiara di Lufthansa: poche ore dopo l’annuncio di Lh, infatti, l’associazione aveva dichiarato tramite il suo presidente Lars Thykier: “L’annuncio unilaterale comprometterà seriamente la possibilità dei consumatori di scegliere il proprio canale distributivo”. E il comunicato rincara la dose, affermando: “Mentre la protezione dei consumatori nel settore digitale è al centro della discussione a livello Ue, l’annuncio di Lufthansa di voler reindirizzare e la propria politica per favorire i propri canali di distribuzione va nella direzione opposta”.
Ma l’associazione europea non è sicuramente un caso isolato. Dalla Francia, la Snav non è per nulla più tenera. E lamenta “perdita di produttività, difficoltà nel confronto delle offerte e problemi contabili” (come riportato da lechotouristique.com), che obbligherebbero a ricorrere al sito della compagnia aerea per la prenotazione.
Dalla Scozia, la Scottish Passenger Agents’ Association chiede un incontro al vertice con il vettore tedesco, definendo la comunicazione ‘disturbing’ (termine che non ha bisogno di traduzioni), come ripreso da travelmole.com. In Spagna, la Ceav bolla la comunicazione come ‘inadmisible’, sempre stando a preferente.com.
Ma la questione non si limita all’Europa. Anche Oltreoceano l’Asta (associazione degli agenti di viaggi a stelle e strisce) fa sentire la sua voce. travelweekly.com parla di una ‘discriminazione nei confronti del canale degli agenti di viaggi’.
La guerra dei canali di distribuzione è iniziata.
Francesco Zucco