easyJet dopo Brexit, chiesta la licenza in un altro Paese

Brexit non fa dormire sonni tranquilli a easyJet e il vettore low cost si prepara, se non a una vera e propria fuga dalla Gran Bretagna, perlomeno a correre ai ripari tornando in qualche modo nella Ue.

È stata la stessa compagnia ad annunciare oggi di avere iniziato il processo formale per la richiesta di Certificato di operatore aereo in un altro Paese. “I piani di easyJet prima del referendum - si legge nella nota diffusa oggi - avevano previsto un dialogo con diverse autorità competenti per il trasporto aereo proprio con l’obiettivo di attivare una licenza nella Ue per continuare a operare nel Vecchio Continente così come facciamo oggi”.

I programmi
Questa operazione si renderebbe necessaria per consentire alla compagnia di non dovere rinegoziare i diritti di volo una volta formalizzata l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. Tutto questo confermando l’auspicio che Ue e Regno Unito continuino comunque a operare in un regime di piena libertà così come avviene oggi.

Finché non verranno poi chiariti o definiti i rapporti tra le parti “easyJet non avrà necessità di procedere con cambi strutturali o operativi – conclude la nota -. Non abbiamo nessun piano di spostamento da Luton, la nostra base da 20 anni”.

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