Inarrestabile business delle ancillary. Chi guadagna di più vendendo gli extra

Da 8,3  a 26 miliardi di dollari. In soli 7 anni è quasi triplicato il valore del business generato dalle ancillary revenue delle compagnie aeree e il processo non accenna a rallentare.

È questo il dato più clamoroso che emerge dall’annuale studio di IdeaWorks, che sfata anche il mito che questo segmento sia un affare legato solamente alle compagnie low cost, almeno in termini di valore assoluto.

La classifica
La top ten del 2015 vede infatti 4 major ai primi 4 posti: United, American Airlines, Delta e Air France-Klm. La prima in particolare vede il valore totale lievitare a 6,2 miliardi di dollari, mentre American si ferma a 4,7 e Delta a 3,7. Prima fra le low cost la pioniera del settore, l’americana Southwest, seguita dalla big del Vecchio Continente, Ryanair, quest’ultima con ‘soli’ 1,7 miliardi.

Ma se il valore assoluto è generato dalla mole di passeggeri trasportati dai big, lo scenario cambia se si prende in considerazione lo share delle ancillary sul totale del giro d’affari. In questo caso a svettare è un’altra americana, Spirit Airlines, che con i servizi a pagamento genera il 43,4 per cento del totale del fatturato, seguita da Allegiant (37,6), Wizz Air (prima europea al 36,4) e Jet2.com (29,4). Solo quinta Ryanair, ferma al 24 per cento.

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