Ryanair shock:“Non siamo più una low cost"

“Mi raccomando, è una cosa che va messa in evidenza, ci tiene molto anche il mio capo (Michael O’Leary, ndr): Ryanair non è più una compagnia low cost”. Non c’è nessuna esitazione in John Alborante, sales& marketing manager per l’Italia, nel pronunciare parole che potrebbero generare un effetto choc sul mercato. Oltre che la fine di un’epoca.

Mentre si gira un momento a osservare la sua Bergamo e si lascia andare con un “che begli anni che ho passato qui, da quando facevo le medie”, come se il destino incrociato fra la città e Ryanair fosse in qualche modo segnato da tempo, prosegue nel suo teorema: “Se analizziamo bene la cosa, non c’è nulla di straordinario in quello che le sto dicendo. Con la rivoluzione di ‘Always getting better’ noi oggi facciamo e vendiamo le stesse cose che fanno e vendono le altre compagnie: posto riservato, fast track, l’elenco è lunghissimo. E le altre compagnie hanno copiato da noi e hanno imparato a vendere i prodotti ancillary. E fanno un sacco di soldi”.

Il ragionamento non fa una piega, ma manca qualcosa, un tassello. E a questo punto Alborante rimette tutto in ordine: “Noi siamo una compagnia low fare – conclude – perché abbiamo fatto tutto questo ma una sola cosa non abbiamo cambiato: le tariffe basse, le più basse. Anzi, il mio capo vuole che si dica così: siamo una compagnia ultra low fare”.

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