Il Ponte di gomma

Periodicamente, e spesso prima di appuntamenti elettorali, torna il tormentone del "Ponte sullo stretto di Messina". Ecco perchè l'ho chiamato di "gomma": su di esso sono "rimbalzati" vari governi, e chissà che fine farà l'attuale...

Il Presidente del Consiglio ha annunciato pochi giorni fa che il Ponte si farà, dicendo - tra l'altro - che creerà 100mila posti di lavoro (immagino che questo numero sia frutto di qualche approfondito studio, spero affidabile e magari per difetto...?!?).

Certo, in una situazione di così forte disoccupazione, chi rinuncerebbe a 100mila posti di lavoro? Peccato che non sarebbero, tanto per cambiare, a tempo indeterminato, ma ormai sappiamo che questo non esiste più, se non sulla carta, per coloro che sono stati assunti anni fa e per i dipendenti pubblici...

I costi
Di contro c'è il costo - almeno ipotizzato, al netto dei soliti incrementi "imprevisti": circa 10 miliardi!
Una prima veloce considerazione è che spero siano stati calcolati i costi per gli accorgimenti antisismici, visto che il territorio coinvolto è ad elevato rischio sismico... e che non facciano invece parte dei sopracitati incrementi "imprevisti"...

Una seconda e più importante considerazione è che certamente realizzando il ponte si risparmierebbe un po' di tempo nel collegamento tra Calabria e Sicilia, ma ritengo che i problemi principali di mobilità sono all'interno dell'isola. Ad esempio ci sono dei collegamenti su linea ferrata ai quali farebbero invidia anche quelli dei vecchi film Western, dove i cavalli riuscivano a raggiungere i treni in "corsa": la Siracusa-Trapani in treno, 360 km, si percorre in 12 ore, alla velocità media di 30 km/h. Invece per fare Milano-Roma, 600 km, si impiegano meno di 3 ore, alla velocità di 200 km/h. E di esempi se ne potrebbero fare altri.

In Calabria ci sono problemi simili: la "Salerno-Reggio Calabria", i cui cantieri sembrano ormai destinati a diventare patrimonio storico dell'Umanità, stando alle dichiarazioni (e l'immancabile tweet) di fine luglio dello stesso premier Renzi, dovrebbe essere terminata entro il 22 dicembre 2016; da allora oggi mancano solo due mesi e mezzo.

Il caso Matera
Un Paese che dovrebbe fare del turismo la sua prima "industria", si permette di avere Matera, eletta "Capitale europea della cultura 2019", unico capoluogo di regione italiano a non essere servito da Trenitalia: la stazione non è stata mai completata e la città è difficilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. Speriamo che nei prossimi due anni utili prima dell'evento europeo, se non mondiale, succeda un  mezzo miracolo.

Le alternative
Tornando però al Ponte, con i 10 miliardi di costo (ipotizzato) credo si potrebbero fare molti altri interventi,  prioritari prima - eventualmente - del ponte. Ad esempio si potrebbero fare 1.000 km di ferrovie ad alta velocità (spendendo 10 milioni di euro a km come in Francia...) nel Sud (vero motore inutilizzato per far correre la macchina del turismo italiano...), com'era previsto negli anni '80. Oppure si potrebbero utilizzare per rifare  le assurde e a volte inesistenti strade del Mezzogiorno.

Se invece si volesse uscire dalle infrastrutture, si  potrebbero usare per la messa in sicurezza, anche antisismica nei territori a rischio..., degli istituti scolastici; senza andare troppo lontano (anche se in politica 4 anni sono un'infinità...) nel 2012 lo stesso Renzi, nel suo tour "Adesso!" per le primarie, poi perse contro Bersani, aveva detto "I miliardi diamoli alle scuole per la realizzazione di nuovi edifici e per renderle più moderne e sicure"... ma forse ha cambiato idea perchè un bel Ponte sullo Stretto di Messina porta certamente più voti (come diceva Andreotti: "a pensar male si fà peccato, ma spesso ci si azzecca"); ci sta nel gioco politico, ma l'Italia non può più subire i troppi cambi di "leader" e di idea degli stessi. Sapendo di attrarre molte critiche, in questo caso mi  sento di dire che l'Italia cambia se almeno il premier non cambia idea ad ogni elezione o referendum costituzionale. Ad onor del vero nel 2012 il costo ipotizzato era di 8 miliardi; ma l'inflazione non era ferma...?

Insomma: Ponte Sì, Ponte No, Ponte di gomma...

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana