Marc Genè, con la Ferrari in agenzia

Marc Genè è ambasciatore di FerrariLand, il parco tematico brandizzato Ferrari all'interno di PortAventura Parks & Resorts la cui inaugurazione è prevista il prossimo 7 Aprile. Per lui il 2016 è il dodicesimo anno di collaborazione con la Ferrari e, come ci ha raccontato anche Giovanni Cavalli - general manager commercial di PortAventura Parks & Resorts - di Gené la Ferrari si fida ciecamente".

Nato il 29 marzo 1974 a Sabadell, in Spagna, Marc Gené debutta nello sport motoristico nel 1987. Dopo aver conquistato due titoli in due stagioni, diventa nel 1990 il più giovane vincitore del Campionato Kart spagnolo senior per poi conquistare il Campionato catalano e l'anno seguente, nel 1993, approdare in Formula 3.

Negli anni successivi partecipa al British Formula 3 Championship e nel 1996 vince la II Golden Cup FISA Superformula. Nel 1999 il tanto sudato debutto in Formula 1. Gené partecipa a cinquantuno Gran Premi. Dal 2001 al 2004 Marc viene ingaggiato come pilota collaudatore per la BMW-Williams e affianca Schumacher partecipando ai Gran Premi d'Italia nel 2003, di Francia e di Gran Bretagna nel 2004.

Dal Novembre 2004 Marc Gené è collaudatore della Scuderia Ferrari collaborando con la preparazione di tutte le monoposto di Formula 1. Ed oggi è il volto di Ferrari Land, presente in questa veste anche a TTG Incontri. Un motivo per conoscere il suo modo di viaggiare.

Com'è arrivato a diventare Ambasciatore di Ferrari Land?
Non lo so nemmeno io. Mi hanno chiamato e mi hanno detto: "Ti va di collaborare alla creazione di un Parco Ferrari all'interno di PortAventura?". So benissimo come PortAventura sia uno dei parchi divertimenti più importanti d'Europa, e se fosse per i miei figli ci verremmo ogni giorno. Non potevo proprio rifiutare.

Cosa più l'ha colpita del progetto FerrariLand?
Quanto rispecchi le emozioni che i piloti di Formula 1 provano sul circuito. Il simulatore di guida, ad esempio, è esattamente pari al guidare una Ferrari vera. Credo potrà esser interessante per la gente capire davvero quanto sia difficile, oltre che bello.

Perché secondo lei gli italiani dovrebbero scoprire il brand Ferrari in Spagna?
(ride, n.d.r) Probabilmente perché PortAventura è un'attrazione turistica imperdibile, e altrettanto lo sarà il parco Ferrari. Sicuramente gli Italiani non verranno qui per constatare quanto La Scala di Milano o piazza San Marco di Venezia siano state ritratte meticolosamente, ma penso si divertiranno moltissimo provando l'Accelleratore Verticale sperimentando su se stessi cosa significhi sentirsi schiacciato dalla pressione che una macchina da F1 ti impone.

Parliamo del lavoro che l'ha resa famosa nel mondo. Cosa più le manca del non esser più un pilota a tempo pieno?
Non tanto il clima che si respirava prima di una gara, perché era molto stressante e faticoso, quanto forse il sapore della vittoria. Nella Formula 1 si respira quotidianamente un'aria eccessivamente competitiva per i miei gusti. A volte pensi di mollare anche soltanto perché non ti va più di sentirti così pressato da chiunque ti circondi. Però se sei appassionato davvero alla fin fine non molli mai. Però, diciamocelo, ho 42 anni. Ormai sono vecchio! Non mi resta che concentrarmi sul testare le macchine in Scuderia Ferrari e lavorar sui motori. Il mio lavoro mi piace comunque moltissimo, non lo cambierei per nulla al mondo.


E a proposito di viaggi, quanto spesso viaggia ora che per lavoro si sposta meno?
Ogni volta che posso per la verità. La mia famiglia mi ha insegnato ad amare il viaggio sin da bambino. Con i miei nonni andavo spesso a pescare, oppure in campeggio. Cerco di trasmettere lo stesso spirito avventuriero anche ai miei figli, di 8 e 10 anni, e organizzo vacanze soprattutto per loro. Non viaggio mai senza la mia famiglia.

E come organizza i suoi viaggi?
Ammetto vorrei poter partire con soltanto uno zaino e qualche vestito con me, ma i miei figli al momento sono ancora abbastanza piccoli e anche per questo mi affido alle agenzie viaggi. Cerco soprattutto di prenotar per loro una vacanza al massimo della comodità. Ciò che anzitutto voglio è che a loro non manchi nulla. Magari fra qualche anno sperimenteremo il campeggio, ma per ora punto più sul relax.

Ha già in mente quale sarà la meta del suo prossimo viaggio?
Londra, con i miei figli per un paio di settimane. Ultimamente ho lavorato molto e quindi ho deciso ci dedicheremo un po' di tempo per noi, nella capitale inglese. Spero apprezzeranno l'Hotel in cui abbiamo scelto di alloggiare. Sono sicuro l'Inghilterra li conquisterà.

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