Battifora, Benati, Cisini, Lazzerini e Schiavon: bravi, e fortunati

Luca Battifora in Hotelplan, Marco Cisini in Kuoni, Fabio Lazzerini in Emirates, Carlo Schiavon in Costa Crociere, a breve Francesca Benati in Amadeus. Tutti e cinque giovani, almeno per la gerontocratica Italia. Tutti e cinque in posizioni di vertice, ovvero dove passano strategie e budget. Tutti e cinque reduci da esperienze ugualmente di rilievo, rispettivamente in G40, Hotelplan, Amadeus, Valtur e lastminute.com.

Tutti e cinque, soprattutto, bravi: professionalmente, perché hanno alle spalle vent’anni di vita aziendale, e medaglie al petto. Ma anche relazionalmente: tutti e cinque attenti alla comunicazione, con un bel profilo su LinkedIn, attivi sui social media, sempre pronti a rispondere a un giornalista o ad accogliere un invito a un convegno o a un evento istituzionale.  

Perché un manager moderno non ha più nulla a che fare col Lorenzo Isoardi di trent’anni fa, del quale non ricordo neanche una foto o una intervista.

Bravi, quindi, ma anche un po’ fortunati. Perché si sono fatti trovare pronti dalla aziende che li hanno chiamati, e magari perché hanno battuto sul filo di lana qualche candidatura ugualmente qualificata. Indubbiamente, le persone giuste al momento giusto.

Altri manager, ugualmente bravi, non hanno avuto la medesima chance. Alcuni sono emigrati all’estero (Daniel Ponzo in Arabia Saudita, Renato Scaffidi in Cile, Leonardo Costanzo in Brasile). Altri si sono messi in proprio, e stanno affrontando il mercato dall’ostica visuale dell’imprenditore. Altri ancora sono usciti di scena da tempo: faccio due nomi per tutti, entrambi ex Alpitour, Sergio Testi ed Ezio Limonta. Bravi, ma - al momento - silenziosi.

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