Agenzie liquide e agenzie unite: intanto il web ci prende a pesci in faccia

Luca Caraffini e Dante Colitta, top manager e soci di Geo Travel Network, vanno ascoltati, quando dichiarano qualcosa pubblicamente. Per due motivi: perché Bravo Net e HP Vacanze le hanno create loro; perché - nonostante si occupino da tempo di altro - sono agenti di viaggi, con proprie agenzie e proprio personale. Quindi rischiano (anche) per sé, non per altri.

Caraffini: “La clientela è ormai liquida, riesce a passare attraverso le maglie del nostro retino. Vogliamo dare input nuovi, vogliamo capire cosa serve per aggredire il web”. Colitta: “Il mercato non può più sostenere 10mila punti vendita. I t.o. più importanti sviluppano il 70 % del fatturato con 2.000 agenzie. Perché, invece di chiudere, cinque o sei punti vendita non uniscono le forze?”

Affermazioni in parte condivisibili, in parte no. Ecco la parte no.

Il web si è già preso molto prodotto, e quello non torna più indietro: gli short break nelle capitali europee, il fine settimana in Liguria, il fly & drive nel sud Italia sono prodotti scomparsi dagli scaffali delle agenzie, per sempre. Certo, c’è l’eccezione Nicolaus Tour, ma appunto, conferma la regola: il catalogo Mare Italia è roba dell’altro secolo.

Vero, 10.000 agenzie sono troppe (ma intanto quelle che vendono leisure sono 2.000 di meno), ma chi deve stabilire chi chiude e chi no? Uno, uno solo: il mercato. Chi è bravo resta in piedi, chi è scarso molla. Non è mettendo insieme 5 o 6 agenzie (quali? due scarse e quattro brave? tre e tre? un fuoriclasse, due sufficienti, due scarse, una ciofeca?) che si risolve il problema.

Non è il web che va aggredito, ma il cliente finale. Ho già raccontato poche settimane fa che gli italiani fanno il ponte e le agenzie se ne infischiano bellamente. E proprio Dante Colitta, ad agosto 2013, aveva giustamente sottolineato l’infingardaggine di tante agenzie che - in piena emergenza Egitto - erano a mollo al mare, altro che a lavorare...

Conclusione, liquide o solide, unite o separate, la regola è sempre quella: lavori? bravo! non lavori? a zappare la terra!

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