La distribuzione che non cede il passo

Duri a morire.

Difficoltà economiche, allarmi terroristici, fornitori con cui lavorare diventa sempre più complesso e, come se non bastasse, anche il virus Zika. Non è certamente un momento storico semplice per l'agente di viaggi e sempre di più rimbomba nella testa una domanda: "Ma è possibile un futuro senza intermediazione?".

Al quesito ha provato a rispondere un'analisi di Pangaea Network, conducendo una ricerca europea che ha coinvolto 167 professionisti del settore. E sono gli stessi esperti di turismo a pensare che l'intermediazione avrà un ruolo decisivo in futuro: per il 75 per cento del panel, tour operator e agenti di viaggi continueranno a mantenere la loro posizione. A condizione che sappiano essere ipertecnologici e investano in multicanalità.

Tutt questo nonostante aumenti la percentuale di chi ritiene che il ruolo del trade sia meno importante: +12 per cento rispetto al 2011 (anno dell'ultima ricerca).

Poi c'è anche l'altro lato della medaglia: c'è un 25 per cento che crede in un futuro disintermediato e, tra questi, il 71 per cento prevede che possa diventare realtà nei prossimi 5-10 anni.

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