Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Ad essere in crisi non sono gli agenti, sono le agenzie”. Secondo Michele Zucchi, ad di Lab Travel Group – propretario di Euphemia -, dopo la pandemia “il mercato dell’intermediazione turistica sta transitando verso forme organizzative più selle, flessibili e soprattutto senza costi fissi”. E in questo contesto solo la sensibilità dell’agente di viaggi può fare la differenza.
Negli ultimi mesi molte imprese, specialmente quelle a conduzione familiare, sono state costrette a chiudere o a rinunciare ai loro dipendenti, disperdendo un patrimonio di conoscenze importantissimo. Un fenomeno che Euphemia si impegna ad arginare attraverso il lavoro dei suoi Personal Voyager.
“Quello dell’agente – speiga in una nota Ezio Barroero, presidente di Lab Travel Group – è un lavoro complesso, che richiede passione ed esperienza e spesso gli agenti non se ne rendono conto fino a quando decidono di fare altro. È un patrimonio di competenze difficile da compensare con nuove assunzioni e tantomeno con la tecnologia: per quanto efficiente, nessuna piattaforma potrà mai sostituire il sorriso, la creatività, l’empatia e la conoscenza diretta dei Paesi di molti professionisti. Il nostro impegno in Euphemia è volto anche al recupero e al mantenimento di questo straordinario patrimonio”.