Il commento del direttore
Remo Vangelista
Una hard Brexit, ovvero un’uscita del Regno Unito dalla Comunità europea senza accordi che salvaguardino i diritti delle compagnie aeree a capitale inglese, potrebbe cambiare completamente gli assetti del trasporto aereo comunitario, ma anche italiano. È quanto emerso dal convegno internazionale svoltosi di recente alla Luiss di Roma sui possibili impatti della Brexit sul trasporto aereo.
Un tema che il mercato italiano non può sottovalutare, se si prende in considerazione il fatto che nella graduatoria dei primi 12 vettori che operano nel Belpaese solo due sono nostrani (Alitalia e Meridiana). La maggior parte del business interno è nelle mani di low cost Uk quali easyJet o Ryanair e la prospettiva di una hard Brexit potrebbe limitarne l’operatività, lasciando scoperta una fetta di mercato.
La questione delle basi
Ulteriore problematica deriva anche dalla normativa europea vigente, che qualifica una compagnia come comunitaria solo se basata in un Paese Ue. Certo le compagnie Uk non sembrano rimanere con le mani in mano. easyJet è attualmente in attesa del via libera da parte dell’Unione europea del Coa per operare nel Vecchio Continente, mentre O’Leary ha confermato l’impegno sul Continente.