- 17/02/2020 11:55
Rating per gli affitti brevi, al via il progetto di RepUP con CleanBnB
Un rating universale per le locazioni a breve termine. È questo il progetto cui sta lavorando RepUP, startup della reputazione online, che ha siglato un accordo con CleanBnB, il gestore italiano di appartamenti in affitto breve.
RepUP gestisce i profili di di ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie rispondendo ai commenti dei clienti su piattaforme di recensioni quali TripAdvisor, Google, TheFork. Ora, però, ha deciso di ampliare il suo raggio d’azione anche all’hospitality perché, come spiega il co-founder e presidente dell’azienda Andrea Orchesi, “ci siamo resi conto che esiste un divario qualitativo enorme fra tipologie di appartamenti gestiti in maniera più o meno professionale”.
Un indice comune
Serve, dunque, un indice comune a tutto il settore, “un rating aperto in grado di attribuire un valore con criteri assolutamente trasparenti e condivisi. Per questo motivo abbiamo avviato un progetto di analisi della reputazione degli appartamenti in affitto breve, incrociata fra le varie piattaforme di prenotazione”.
Un progetto il cui sviluppo avviene anche con la collaborazione di CleanBnB: “La reputazione online - spiega il presidente di CleanBnB Francesco Zorgno (nella foto) - è uno dei fattori critici di successo nel mondo dell’hospitality, e in particolare nel settore degli affitti brevi. La nostra intuizione ai tempi di Expo fu che gli ospiti sarebbero stati disponibili a spendere sempre di più, per un servizio che fosse sempre più completo e professionale, partendo fin dalle fasi di preparazione e gestione della presenza online. È esattamente quello che è accaduto, e che continua a succedere”.
L’annuncio del lancio di questo progetto arriva proprio durante la campagna di equity crowdfunfing che RepUP sta portando avanti su CrowdFundMe.it. “A oggi hanno creduto in noi oltre 60 investitori - sostiene Viola -. Associazioni di categoria e aziende ci stanno chiedendo di partecipare a eventi di formazione in tutta Italia per raccontare agli operatori come si gestisce la reputazione online”.