- 30/11/2020 09:43
Decreto Ristori quater:stop tasse per il turismo
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto Ristori quater che stanzia altri 8 miliardi di aiuti alle attività e ai lavoratori più in difficoltà, fra i quali emergono anche quelli del turismo.
Il testo prevede il rinvio delle scadenze fiscali di oggi, lunedì 30 novembre (secondo acconto delle imposte sui redditi e Irap) al 10 dicembre per imprese e professionisti. La nuova scadenza passa invece al 30 aprile 2021 per le imprese con un fatturato inferiore a 50 milioni di euro che nel primo semestre 2020 abbiano subito una diminuzione del fatturato di almeno il 33% a rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il blocco delle ganasce fiscali che vanno dal pignoramento al fermo amministrativo non riguarderà le pratiche già attivate ma scatterà subito dopo la presentazione della domanda che il contribuente farà per ottenere la dilazione. La norma prevede che alla presentazione della domanda si blocchino anche i termini di prescrizione e decadenza.
Alberghi, t.o. e agenzie
Per tutte le attività chiuse nelle zone rosse indicate nelle liste Ateco per l'accesso al fondo perduto (che dovrebbe allargarsi anche agli agenti di commercio) il rinvio si applicherà a prescindere dai limiti di fatturato e di perdite, estendendo la norma attualmente prevista per i soggetti Isa di queste aree. A questi si aggiungono i ristoranti delle zone arancioni.
Alla lista si aggiungono anche alberghi, tour operator e agenzie di viaggi delle zone rosse che potranno beneficiare della moratoria fiscale anche se non sono stati esplicitamente chiusi per Dpcm.
Spuntano anche 10 milioni per i bus panoramici, gli autobus scoperti per le visite turistiche delle grandi città tra le attività che riceveranno aiuti con il decreto Ristori quater.
I congressi e gli stagionali
Vengono inseriti 350 milioni per fiere e congressi, fermo in sostanza dall'inizio della pandemia e viene rifinanziato il fondo rotativo del Microcredito centrale, dedicato anche agli alberghi, per 500 milioni.
Il testo prevede un’indennità di 1.000 euro in favore dei lavoratori stagionali del settore turistico, dello spettacolo e delle terme che hanno cessato i loro rapporti di lavoro dallo scorso primo gennaio e che non siano titolari di pensione, o abbiano un altro lavoro dipendente e non percepiscano la Naspi.
Il Governo inoltre sta già lavorando a un ulteriore decreto di fine anno che conterrà una serie di interventi che non hanno trovato posto nel quater, e a un nuovo decreto Ristori per inizio 2021 nel quale si dovrebbe e introdurre un meccanismo "perequativo" per garantire più sostegno a chi effettivamente ha perso di più nei mesi della crisi, includendo anche i professionisti.