• 04/07/2023 17:17

Fto scrive al Governo"Stop all'isolamento in caso di Covid"

Di fatto è ancora l'unica limitazione rimasta in essere dell'epoca Covid. Ma rappresenta ancora un problema per il turismo, sia dal punto di vista dell'utente finale che della filiera del turismo organizzato. L'obbligo di isolamento di 5 giorni per chi risulta positivo al Covid, insieme all'obbligo di indossare la mascherina ffp2 per 10 giorni finisce nel mirino di Fto, che prende carta e penna rivolgendosi direttamente al Governo.

"In una lettera inviata ai ministri del Turismo, Daniela Santanchè, e della Salute, Orazio Schillaci, abbiamo chiesto di rimuovere una limitazione ereditata dalla pandemia che ancora rimane vigente" afferma in una nota Gabriele Milani, direttore nazionale dell'associazione di categoria, riferendosi proprio all'isolamento e all'obbligo di ffp2 per i positivi.

“Si tratta di una misura che nella fase più dura del virus ha avuto importanti esiti in termini di difesa della salute pubblica – aggiunge Milani – ma oggi appare non più giustificata. E infatti è quasi totalmente disattesa". Il direttore di Fto confronta anche le regole italiane con quelle degli altri Paesi, dove norme di questo tipo sono ormai state abbandonate.

"Gli altri stati Ue hanno già tolto isolamento e quarantena l’anno scorso - sottolinea - e, per ultima, la Francia il 1 febbraio scorso. Non serve ricordare che l’Oms ha definitivamente dichiarato chiusa l’emergenza sanitaria il 5 maggio e che, per quanto ci risulta, l’Italia è il solo Paese ad aver mantenuto l’obbligo di isolamento per i positivi al Covid”.  

Gli effetti per le aziende
L'isolamento dei positivi infatti, evidenzia Fto, "rappresenta una criticità per le nostre aziende".  Il Codice del turismo, ricorda Milani, prevede che il viaggiatore ammalato o infortunato possa recedere in qualsiasi momento, riconoscendo però i costi di recesso indicati dall'accordo. "Ci sono viaggiatori - afferma Milani - che chiedono di recedere senza penali in caso di positività da Covid e senza stipulare alcuna polizza a copertura delle stesse penali di cancellazione, scaricando così sull’organizzatore del pacchetto ogni costo applicato dai fornitori nel caso in cui il cliente rinunciasse alla vacanza per colpa del virus e del conseguente obbligo di isolamento”.

Senza contare i casi, segnalati all'associazione sia dalle agenzie di viaggi che dalle strutture ricettive, della difficile gestione dei casi di positività di stranieri in vacanza in Italia, "increduli che qui da noi sia ancora in vigore l’obbligo di isolamento".

Milani conclude: "Alcuni provvedimenti vanno tolti con la stessa sollecitudine con la quale sono stati introdotti: consideriamo necessario allineare la normativa italiana al resto dell'Ue e al contesto sanitario attuale, tenendo anche conto che il 1 luglio è scaduto anche il regolamento europeo sul green pass e non si possono più emettere i certificati digitali interoperabili di vaccinazione, test e guarigione”.

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