• 18/10/2024 08:00

Business travel e gestione dei dati, il ruolo dell’IA

Quanto contano i dati nel business travel? Si tratta di un mondo sempre più complesso e ciò che è necessario comprendere è in che modo possano diventare un alleato del corporate. “La comunità aziendale sta affrontando cambiamenti su scala globale - ha spiegato dal palco di TTG Travel Experience William Gandolfi, global travel e mobility manager Gruppo AB -. Oggi c’è maggiore attenzione alla sostenibilità, alla sicurezza e alla mitigazione del rischio in viaggio. Abbiamo visto nascere nuove forme e modalità di lavoro e, in questo scenario, parole come bleisure e workation non sembrano più così estranee al nostro contesto”.

Il ruolo dell’IA

Tutti questi fattori rappresentano una fonte inesauribile di dati, che però non sono ancora correttamente strutturati per essere utilizzati. Da qui dunque, compiere quel ‘passo’ che la tecnologia deve incentivare: focalizzarsi sul ritorno sull’investimento dei viaggi di lavoro. “Ci troviamo in un contesto in cui la prima cosa che guarda il travel manager è capire se ha applicato correttamente la travel policy all’interno dell’azienda - ha commentato Rosa Guerra, director program manager BCD Travel Italy -. Questo però, non è più sufficiente perché sempre più importante è il feedback che arriva dai viaggiatori stessi in termini di sicurezza e fornitori”.

Qual è dunque il futuro? La risposta è nell’IA, ma non solo. L’intelligenza artificiale, infatti, come ben sottolinea Cecilia Pantaleo, country manager AirPlus, si basa sulla qualità e sulla quantità dei dati, un paradigma imprescindibile. “A livello aziendale il travel management ha a disposizione tantissimi dati - ha aggiunto Pantaleo -. L’IA consentirà un domani di sviluppare e ottimizzare l’esperienza, ma per arrivare a tale risultato occorre motivare il personale, lavorare in ottica di personalizzazione e consentire dunque al travel manager di scavalcare il concetto di travel policy”. Non meno rilevante, serve la competenza nella gestione del dato. E serve tempo. “Siamo ancora in una fase di crescita - ha concluso Pantaleo -. I sistemi attuali, però, non sono ancora pronti a fare un salto oltre la travel policy lineare”.

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