- 11/02/2025 11:00
Overtourism, affittibrevi sotto accusa:la difesa di Airbnb
Sono da sempre sul banco degli imputati quando si parla overtourism. Gli affitti brevi spesso vengono additati tra i principali responsabili di questo fenomeno e, in cima alla lista, c’è ovviamente la piattaforma che prima tra tutte ha saputo cavalcare questo settore: Airbnb.
Ma se guardiamo i numeri, la realtà è un po’ più complessa. A parlare delle cifre è Valentina Reino, head of public policy di Airbnb Italia.
“Dal 2020 gli affitti brevi nelle zone rurali sono raddoppiati” è il primo dato che porta all’attenzione. Un elemento significativo, che dimostra come in realtà questo fenomeno contribuisca anche a portare turisti lontano dalle aree più affollate delle grandi città.
Le cifre
Ma anche guardando alle mete di punta ci sono elementi importanti da considerare. “A Venezia le locazioni brevi rappresentano meno del 5% del turismo. Questo indica che l’eccesso di presenze è dovuto probabilmente ad altri fattori, come coloro che visitano la città in giornata”. A questo si aggiungono altri elementi: “In Italia - prosegue - le locazioni brevi riguardano l’1,3% degli immobili, ma nel Paese ci sono il 13% di case vuote”.
Sicuramente nei centri storici più gettonati la situazione cambia, ma player come Airbnb posso anche giocare un ruolo importante nel portare flussi su mete meno battute e dunque decongestionare le più affollate.
“Airbnb sta portando avanti diversi progetti di questo tipo - aggiunge Reino -, anche in collaborazione con enti locali”.