• 05/06/2024 08:35

I vettori tornano in attivoMa c’è l’ombra delle tasse

Il trasporto aereo è tornato in attivo, ma all’orizzonte di addensano le nubi delle nuove tasse sui voli.

Willie Walsh, direttore generale di Iata, nel corso del general meeting annuale dell’associazione che si è tenuto a Dubai,, ha messo nero su bianco i pericoli in arrivo per i conti delle compagnie. Perché se da un lato è vero che il settore è nel complesso in attivo, non mancano i pericoli.

I conti

A livello aggregato, secondo le previsioni della stessa Iata nel 2024 il comparto a livello mondiale registrerà utili per 30,5 miliardi di dollari. Il margine di profitto netto si attesta dunque al 3,1%. Per quanto riguarda invece il ritorno dell’investimento, i calcoli dell’associazione indicano un 5,7% per l’anno in corso.

Ed è proprio questo il primo punto dolente per Walsh. Se infatti la percentuale in questione si mantiene su livelli sicuramente positivi, il costo del denaro si aggira in questo momento intorno a 9%, ovvero 3,4 punti percentuali oltre il ritorno degli investimenti nell’aviazione.

Detto in altri termini, significa che prendere in prestito denaro per investirlo nel trasporto aereo comporterebbe una perdita.

I guadagni per passeggero

Se la cifra di 30 miliardi di dollari può sembrare alta, Walsh fa tuttavia anche un altro calcolo: in media, si tratta di 6,14 dollari di utile per passeggero. Una media “scarsa” come la definisce il direttore generale dell’associazione.

“Aiuterebbe anche un sollievo dalla serie di normative onerose e di proposte fiscali sempre crescenti”, aggiunge Walsh. Che in questo modo manda un richiamo chiaro alle istituzioni di tutto il mondo: il trasporto aereo è tornato redditizio ma l’equilibrio è ancora precario; e nuove tasse (come quelle che si ipotizzano in Europa) potrebbero renderlo molto più instabile.

A meno di non alzare ulteriormente i prezzi, già arrivati a livelli sostenuti. E in questo caso sarebbe la domanda a poter fare retromarcia.

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