• 02/12/2011 15:34

Una destinazione di tendenza

"La destinazione sta vivendo un momento di popolarità e, in effetti, sto registrando parecchie richieste". Gabriele Pautasso, addetto vendite di Just Book and Travel a Torino conferma quello che è un must delle agenzie di viaggi: a guidare le destinazioni turistiche sono, sostanzialmente, le mode. Che nascono e muoiono senza un perché e che le agenzie hanno, spesso, difficoltà a controllare. "Posso confermare che la moda di Zanzibar è arrivata anche da noi - dice Alessia Montanari, addetta vendite di Agap Tour Viaggi a Sassuolo (Modena) -: ho molte richieste per l'inverno". Una moda che è figlia, anche e probabilmente, degli investimenti che il tour operating italiano ha operato negli anni, e che ha potenziato nell'ultimo periodo. "Sta diventando un po' come il Mar Rosso - dice Gianni De Maria, responsabile di agenzia di Last Minute Tour Torino Casale a Torino -; Zanzibar ormai la mettono in catalogo praticamente tutti gli operatori".

L'alternativa

Il segreto del successo dell'isola della spezie, secondo la gran parte della distribuzione italiana, è quella di porsi come un'alternativa mare a parecchie destinazioni dell'Oceano Indiano con prezzi più competitivi. "Io la vendo come soluzione più easy a chi mi chiede Maldive, e persino ai Caraibi - dice Michele Sica, titolare di Zona Viaggi a Salerno -. Ci sono stato personalmente e, a mio parere, è decisamente competitiva". Anche chi mantiene un entusiasmo più moderato riconosce all'isola il suo appeal: "Le Maldive sono un'altra cosa - spiega Andrea Saba, titolare di Magda Viaggi a Roma - e anche il Mar Rosso, come prodotto balneare, ha un altro peso. Ma il paesaggio è molto interessante e si presenta come un buon competitor sia per Mauritius sia per il Kenya".

Effetto novità

Rispetto al Kenya, o alla stessa Mauritius, le agenzie individuano nella maggiore freschezza del prodotto la sua spinta competitiva. Una freschezza del tutto relativa, visto che gli investimenti, anche italiani, sull'isola datano già almeno due lustri. "Per rimanere nella stessa area geografica, da noi è più richiesta Zanzibar rispetto al Kenya - spiega Bruno Cimmino, direttore tecnico di Di Lauro Viaggi a Milano -. Più che una questione di mode, io credo dipenda dal fatto che la destinazione viene percepita come meno inflazionata".

Pacchetto di agenzia: una pista praticabile

Il vantaggio competitivo di Zanzibar non si ferma alla maggiore convenienza di prezzo rispetto alle altre destinazioni dell'Oceano Indiano. Le agenzie, infatti, parlano di un prodotto che può essere facilmente costruito anche in casa. "Un pacchetto d'agenzia è tranquillamente realizzabile - dice Gabriele Pautasso, addetto vendite di Just Book and Travel di Torino -. Si riesce a costruire un prodotto che ha lo stesso prezzo dei soggiorni da catalogo, selezionando però strutture più interessanti soprattutto per il target medio alto". Unica pecca, il volato. "L'isola è collegata bene - sottolinea Bruno Cimmino, direttore tecnico di Di Lauro Viaggi a Milano - ma si devono utilizzare i charter. A questo punto, conviene vendere il pacchetto completo".

Vince il solo mare, safari in difficoltà

"È un peccato vendere Zanzibar per il solo mare. Se riusciamo, abbiniamo un safari in Tanziania e l'isola come estensione, soprattutto per i viaggi di nozze". La situazione di Chiara Morresi, titolare di Girasole Viaggi a Morrovalle (Macerata) è un caso quasi isolato nel panorama della agenzie di viaggi: Zanzibar, in realtà, funziona bene come soggiorno mare secco, e molto meno nell'abbinamento con il safari. "Vendere il safari è decisamente più complicato - ammette Alessia Montanari, addetta vendite di Agap Tour Viaggi a Sassuolo (Modena) -. C'è' il problema delle vaccinazioni che è un ostacolo non da poco sulla clientela".

Il successo della via di mezzo

Il successo di Zanzibar è innegabile e a fare la sua fortuna è il fatto di essere una via di mezzo fra l'offerta mass market del Mar Rosso e quella super esclusiva di altre desitinazioni dell'Oceano Indiano. Un elemento che, però, alcuni agenti indicano come un limite piuttosto che come un plus. "L'Oceano Indiano è un'area che va sempre - dice Mistica Tiso, addetta vendite di Iot Viaggi a Padova -, ma i miei clienti preferiscono piuttosto altre destinazioni. Sia come qualità di servizi che come prodotto mare, Zanzibar non è paragonabile a Seychelles o Mauritius". Rincara la dose Claudio Biella, direttore di Only Tours Viaggi a Milano: "Il mare di Mauritius o quello del Mar Rosso danno maggiori soddisfazioni soprattutto agli appassionati di diving - dice -. Io trovo che Zanziabr sia una via di mezzo che, alla fine, rischia di non accontentare nessuno". A questo va aggiunta la questione delle maree, che va illustrata bene ai clienti. "Soprattutto nell'area più turistica, quella di Kiwanga, il fenomeno è notevole - spiega Alessia Montanari, addetta vendite di Agap Tour Viaggi a Sassuolo (Modena) - ma adesso i nuovi investimenti stanno andando al Nord, dove la marea dà meno fastidio".

Pubblicato il 28/11/2011

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