- 09/02/2018 15:43
Italo, il treno per l’EuropaCaccia a Trenitalia
L’Italia non basta. Il grande sogno americano di Italo, passato nelle mani di Gip, è quello di cavalcare l’onda della liberalizzazione dei treni che sta per coinvolgere l’Europa e creare un network che unisca il Vecchio Continente. Qualcuno l’ha già definita la Ryanair dei treni: il player in grado di connettere i Paesi.
“Italo può sicuramente giocare un partita importante” ha affermato l’amministratore delegato di Italo, Flavio Cattaneo, in un’intervista a Il Sole 24 Ore. Il pensiero è ovviamente alla liberalizzazione che da fine 2020 cambierà i volto delle ferrovie nell’Unione europea. Un’occasione da sfruttare con una doppia azione: da un lato il network di collegamenti, dall’altro le tariffe. Ed è proprio giocando su questi due terreni che Italo potrebbe diventare per i treni quello che è stata la low cost di Michael O’Leary per gli aerei. Una sfida che passa necessariamente dal faccia a faccia con Trenitalia.
Il prezzo dei treni
Il piano di Gip sembrerebbe abbastanza chiaro: sfruttare Italo come testa di ponte per entrare nel mercato europeo dei treni, pronto alla rivoluzione. Anche perché, al contrario di altri fondi, Gip ha un vincolo di 10 anni sugli investimenti: non si tratterebbe dunque di un’operazione di acquisto con una prospettiva di vendita a breve termine. E la cifra messa in campo è importante: come sottolinea il presidente di Italo Luca Cordero di Montezemolo, “gli advisor ci hanno spiegato che per ottenere il prezzo che abbiamo ottenuto da Gip ci volevano 2-3 anni con la Borsa ai massimi livelli”. Un’eventualità ragionevolmente poco verificabile. E presumibilmente è stato proprio l’investimento da 2,5 miliardi di euro messo sul piatto a far optare per il fondo Usa invece che per la quotazione sulla Borsa di Milano.
Ma l’importanza della cifra indica anche il ritorno che gli americani intendono avere dal loro impegno economico. L’Alta velocità ha dimostrato di essere un segmento proficuo per il mercato. E con la liberalizzazione in Europa è facile pensare che lo sarà ancora di più.