- 12/06/2020 09:37
Il Governo Uk invita a evitare il bagaglio a mano: la reazione di Ryanair
Dopo aver intrapreso un’azione legale contro il Governo Uk per l’obbligo di quarantena, al fianco di British Airways e easyJet, Ryanair si scaglia nuovamente contro l’Esecutivo britannico. Nel mirino le raccomandazioni del Dipartimento dei Trasporti sui bagagli a mano.
In un recente documento ufficiale, il Dipartimento incoraggia i passeggeri delle compagnie a imbarcare i bagagli in stiva e a ridurre al minimo i bagagli a mano, per accelerare i tempi di imbarco e limitare i rischi di trasmissione del Covid-19.
La posizione di Ryanair
La nota, riporta TravelMole, non è piaciuta alla low fare, secondo cui il bagaglio a mano, essendo gestito solo dal passeggero, eliminerebbe qualsiasi possibilità di contatto fisico con altre persone. Al contrario, l’imbarco in stiva delle valigie, comportando più passaggi, dalla registrazione al trasferimento a bordo dell’aereo, aumenterebbe le possibilità di contatto tra più persone e quindi di contagio.
“Nel tentativo di ridurre al minimo il contatto fisico durante il processo di viaggio, in particolare sui voli a corto raggio, Ryanair raccomanda ai passeggeri di ridurre al minimo i bagagli registrati e, ove possibile, limitarsi a uno o due bagagli a mano (uno grande, uno piccolo per i clienti con imbarco prioritario) che minimizza il contatto fisico con altre persone” ha fatto sapere un portavoce del vettore.
“Il Dipartimento dei trasporti - ha concluso provocatoriamente - dovrebbe concentrarsi sull’abolizione della quarantena obbligatoria”.
I rimborsi
Ma tra bagagli e quarantena obbligatoria c’è un’altra questione scottante che sta tenendo impegnata la low cost: quella dei rimborsi dei voli cancellati durante l’esplosione della pandemia. Alla Bbc il ceo Michael O’Leary ha annunciato che la compagnia provvederà a erogare tutti i rimborsi in sospeso entro 10-12 settimane.
“La buona notizia – ha spiegato - è che siamo vicini al 40% nel processo di restituzione. Abbiamo già pagato quasi 500 milioni di euro da metà marzo”. Risultano ancora in sospeso “tra i 600 e i 700 milioni in sospeso”.