- 16/06/2021 17:43
Volare come i Pronipoti: American e Virgin vogliono i taxi volanti
In questi lunghi mesi della pandemia e del lungo stop del trasporto aereo abbiamo assistito a un proliferare di progetti ipertecnologici e futuribili per trasformare l’esperienza di volo: rivisitazioni più o meno fantasiose delle configurazioni degli interni degli aerei per ottimizzare gli spazi e offrire più confort; naturalmente voli nello spazio così come carburanti a basso impatto; e immancabili i jet superveloci in grado di raccogliere l’eredità del Concorde e al contempo anche la sfida della sostenibilità.
Rimarrà tutto nel cassetto? Ora che il mercato sta ripartendo le compagnie incominciano a pensare al futuro e inizia a emergere che soprattutto i big hanno iniziato a muoversi, andando alla ricerca di nuove soluzioni che possano incontrare le esigenze di un mercato che inevitabilmente cambierà. E farsi trovare in prima fila per l’innovazione.
Le prime mosse
Ha destato scalpore nel mercato la mossa che in contemporanea ha visto come protagonista due colossi del calibro di American e Virgin. Quasi in contemporanea hanno infatti piazzato un ordine per complessivi 400 eVTOL. Dietro questa sigla si cela l’acronimo di electric Vertical Take-Off and Landing, gli a lungo sognati taxi volanti (come quelli dei Pronipoti, per capirci…). Per le due compagnie si tratta di veri e propri investimenti nello sviluppo della società per fare in modo che questo nuovo modo di muoversi diventi realtà al più presto diventando il futuro del trasporto urbano e suburbano. Un nuovo feederaggio per portare i clienti nei grandi hub e da qui decollare verso le destinazioni scelte.
Ma non sono i coli a guardare avanti: numerose sono le compagnie al lavoro per i bio carburanti così come si stanno studiando i futuri aerei elettrici. E c’è chi ha deciso di portarsi avanti anche con i jet supersonici: United ne ha già opzionati 15.