- 10/01/2022 10:32
Stop ai voli brevi,l’ipotesi francese sul tavolo italiano: le tratte interessate
Il tema è sul tavolo di tutti i governi europei ed è considerato cruciale per ridurre l’inquinamento tagliando le emissioni nocive. Lo stop per legge ai voli brevi se c’è un treno ad alta velocità che possa coprire la stessa tratta è una questione che i Paesi del continente stanno affrontando e che riguarda anche l’Italia, come spiega il ‘Documento strategico sulla mobilità ferroviaria’ depositato presso Camera e Senato.
Il blocco dei voli sotto i 250 km
L’ipotesi suggerita dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili è quella di imitare il modello francese, che ha bloccato tutti i voli che coprono distanze inferiori ai 250 km, nel caso esista una linea ferroviaria con treni veloci che possano effettuare il collegamento in meno di due ore e mezza. Un esempio già seguito dalla Spagna, che pensa di metterlo in atto entro il 2050, nell'ambito del piano di decarbonizzazione.
Ma quante sono le rotte italiane che potrebbero essere interessate dall’applicazione pratica di una decisione di questo tipo? Per la Francia, come spiega corriere.it, lo stop ai voli brevi interesserebbe di fatto solo cinque tratte interne - tra Parigi Orly e Bordeaux, Lione, Nantes, Rennes e Lione-Marsiglia -. E nel caso italiano? Incrociando i dati dei vettori attivi nel nostro Paese e i tempi di percorrenza dei treni il Corriere sottolinea che, se esistesse questa legge, sarebbero solo quattro le rotte interessate: Roma-Napoli, Roma-Pisa, Roma-Firenze e Roma-Bologna.
Tutte tratte, fa notare il giornale, un tempo servite da Alitalia e ora non operative. Tuttavia Ita Airways vorrebbe riprendere la Roma-Bologna e la Roma-Napoli a partire dal 27 marzo, soprattutto per facilitare i passeggeri che dovrebbero poi imbarcarsi sui voli internazionali e intercontinentali. La questione resta aperta ma una cosa è certa. Anche l'Italia dovrà adeguare la propria politica ambientale al pacchetto 'Fit-for-55', in discussione nel Consiglio e nel Parlamento europeo dedicato alla riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030, nella prospettiva della decarbonizzazione al 2050.