- 08/02/2022 09:26
Alleanza nei cieli Usa: da Spirit e Frontier nasce un nuovo vettore ultra low cost
Ha il valore di 6,6 miliardi di dollari l’operazione che porterà alla nascita della quinta compagnia aerea americana per numero di passeggeri trasportati. Il nuovo vettore – di cui non si conosce ancora il nome - prenderà vita dalla fusione di Spirit e Frontier Airlines e arriverà ad offrire oltre mille voli giornalieri verso più di 145 destinazioni, andando a posizionarsi appunto al quinto posto nella classifica delle maggiori compagnie americane, che controllano circa l'80% del traffico aereo della nazione: American, Delta, United e Southwest Airlines.
”Questa transizione – spiega a Cnn il ceo di Spirit Ted Christie – è incentrata sulla creazione di un competitor che, grazie a tariffe ultra-low cost, verrà maggiormente incontro alle esigenze dei clienti, espandendo le opportunità di carriera per i membri del nostro team e aumentando la pressione competitiva”.
I conti della pandemia
Come la maggior parte dell’industria aerea statunitense anche Spirit e Frontier hanno lottato con bilanci in perdita in questi ultimi due anni, a causa del crollo dei viaggi. Spirit ha riportato nel 2021 una perdita di 440,6 milioni di dollari escludendo i fondi dell’assistenza federale, che sono andati a tutti i vettori statunitensi. Un dato in miglioramento rispetto ai 719,6 milioni di dollari persi nel 2020. Diverso, invece, il caso di Frontier, che ha registrato una perdita di 299 milioni di dollari nel 2021, una cifra analoga a quella dell’anno precedente.
Tuttavia, sottolinea Cnn, i ricavi combinati del quarto trimestre delle due compagnie aeree hanno fatto segnare una perdita di soli 2 punti percentuali rispetto all’analogo periodo del 2019: un dato molto più vicino ai livelli pre-pandemia rispetto a quello registrato dalle quattro principali compagnie aeree statunitensi. Il motivo è che i due vettori sono specializzati nel traffico leisure, che si sta riprendendo a ritmi molto più veloci di quello business.
Resta ancora da vedere se la fusione sarà o meno approvata dalle autorità antitrust federali, dal momento che l’amministrazione Biden ha recentemente adottato un approccio molto rigido sulle questioni antitrust. Di recente, infatti, ha bloccato un’alleanza tra American e JetBlue.
I dirigenti dei due vettori sono tuttavia ottimisti: “Questa – spiega Bill Franke, presidente del cda di Frontier – è proprio il tipo di transazione che dovrebbe essere supportata dal Governo perché è vantaggiosa per i consumatori, per i dipendenti e anche per le comunità servite dalle compagnie aeree. E alla fine, anche se fuse insieme, le due compagnie controllerebbero comunque meno del 10% del mercato”.