• 08/08/2022 17:21

Cancellazioni e rimborsi In arrivo nuove regole

Il caos voli ha acceso il dibattito sui rimborsi nel trasporto aereo europeo e presto potrebbero arrivare nuovi stravolgimenti. Le cancellazioni delle ultime settimane hanno generato, come prevedibile, una pioggia di richieste di risarcimento. E mentre è iniziato il gioco del rimpallo delle responsabilità su chi sia titolato a corrispondere gli indennizzi ai viaggiatori rimasti a terra – se i vettori autori delle cancellazioni, gli aeroporti affidatari degli slot o gli operatori del turismo organizzato che costruiscono i pacchetti di viaggio -, l’Ue si appresta a scendere in campo per rivedere le norme comunitarie in materia di ritardi e cancellazioni, con istantanea levata di scudi da parte dei player dell’aviazione commerciale.

Secondo quanto riporta europa.today.it, infatti, la presidenza semestrale ceca starebbe per riaprire le trattative per la revisione della direttiva del 2004 che prevede la riprotezione su un altro volo o il rimborso completo in caso di cancellazione e indennizzi da 250 a 600 euro (a seconda della lunghezza della tratta) per i ritardi superiori alle 3 ore.

La posizione di A4E
La decisione ha subito scatenato le reazioni delle associazioni del trasporto aereo, pronte ora far pressing sull’Ue affinché siano ammorbidite le regole sulle compensazioni se i disagi hanno “un impatto trascurabile sul viaggio”. “Credo che tutti concordino sul fatto che se si pagano 50 euro per il biglietto e se ne ricevono indietro 300, non è giusto, non ha senso”, ha dichiarato l’amministratore delegato di A4E, Thomas Reynaert.

Circostanze straordinarie
Nel mirino dell’Ue ci sarebbero anche le modalità di riprotezione e risarcimento in caso annullamenti per “circostanza straordinaria”. Un tema scottante quest’ultimo, in particolare dopo l’emergenza Covid, durante la quale la clausola di forza maggiore ha rappresentato una vera e propria ancora di salvezza per i vettori, che hanno potuto così salvaguardare la liquidità e superare la paralisi dei voli.

Un tentativo di riforma era stato fatto dalla Commissione Ue nel 2013 con la proposta di prevedere una finestra massima di 5 ore prima di far scattare i risarcimenti. La prospettiva che la questione rientri nelle trattative potrebbe togliere il sonno a diversi player del comparto aereo.

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