- 13/09/2022 17:39
Così le compagnie aereedecidono i prezzi dei voli
Il prezzo dei voli, in questi mesi, è un argomento all'ordine del giorno. Disponibilità di personale, tariffe del fuel, tariffe aeroportuali, costi di gestione: le questioni che spingono in alto le cifre da pagare per l'acquirente finale sono sotto gli occhi di tutti. Ma il processo di creazione della tariffa si svolge in realtà sottotraccia, invisibile ai più. Ed è in mano agli algoritmi.
Per spiegare come nasce una tariffa aerea simpleflying.com ha esaminato in un lungo articolo tutti i meccanismi che portano alla creazione del famigerato numero visualizzato sul display al momento del pagamento.
Il primo elemento è ovviamente la classe di viaggio. Ma questo va a combinarsi con la disponibilità, con formule (algoritmi appunto) studiate apposta per valutare il numero di posti ancora liberi e modulare il prezzo di conseguenza, secondo le classiche regole della domanda e dell'offerta. Ma il calcolo è ovviamente più complicato e può variare da compagnia a compagnia. Negli ultimi anni è aumentata l'efficenza dell'analisi dei dati di prenotazione e di vendita per modificare la tariffa del cliente successivo.
Un segreto ben custodito
Tuttavia, a questo elemento se ne sommano molti altri. Anche se gli algoritmi sono conservati gelosamente dai vettori, è possibile sapere quali sono gli elementi tenuti in considerazione, anche se i 'pesi' attribuiti e le formule precise sono appannaggio delle singole compagnie.
Nella creazione del prezzo entra anche la profilazione del cliente, ad esempio con la distinzione leisure e business, dal momento che le due tipologie di viaggiatori hanno tempistiche ed esigenze diverse. I viaggiatori business saranno presumibilmente disposti a spendere di più e prenoteranno maggiormente sottodata. Ma anche le ricerche e gli acquisti precedenti del cliente vengono tenuti in considerazione.
L'anticipo di prenotazione gioca un ruolo determinante: ma non basta dire che prima si prenota il volo e meno si spende. Le compagnie tengono sott'occhio l'andamento di prenotazioni individuando il momento in cui è possibile massimizzare il profitto. Però in ballo c'è anche l'andamento in tempo reale delle vendite: pochi posti disponibili significa prezzi più alti. Ma gli effetti di questo elemento sono per lo più sul brevissimo termine.
Altro elemento fondamentale è la durata del soggiorno: andata e ritorno più distanti comportano a volte una tariffa più bassa, ancor di più se i collegamenti scelti sono schedulati nel fine settimana. Anche la scelta di prenotare andata e ritorno comporta prezzi più bassi rispetto alla sola andata.
Il monitoraggio dei competitor
E la concorrenza? Anche questa viene monitorata. Le compagnie tengono traccia dei prezzi delle compagnie che operano sulle stesse rotte (o similari) e l'andamento delle tariffe di un vettore influenza anche quello dei competitor. Inoltre, resta la questione (già nota) dei periodi già conosciuti per il picco di prenotazioni, come le vacanze estive o invernali.
Uno degli elementi che è entrato più di recente nella costruzioni del prezzo è la 'disaggregazione', con cui le major hanno seguito l'esempio delle low cost. I vettori offrono tariffe che non includono alcuni servizi, come il bagaglio: un'abitudine che ormai ha contagiato gran parte del mercato, anche per risultare competitivi nelle ricerche online.