- 06/10/2022 11:43
Servizi extra in volo, nel 2022 un tesoro da 115 miliardi: ecco chi ci guadagna di più
Dall’imbarco prioritario alle agevolazioni sui bagagli, dalla scelta del posto alla connessione wi.fi, dal cibo a qualche centimetro aggiuntivo di spazio per poter allungare le gambe. I passeggeri sono sempre più disposti a mettere mano al portafoglio per assicurarsi degli extra che rendano più piacevole il volo.
Un trend che ha una cifra precisa: quella di 115 miliardi di euro. A tanto arriva, infatti, la stima per il 2022 elaborata dal Corriere della Sera incrociando le previsioni dei vettori e quelle della Iata.
Una vera e propria montagna di denaro che testimonia l’exploit dei viaggi e arriva a battere persino il record storico del 2019 pre-Covid, che, secondo un report di IdeaWorks e CarTrawler, era di circa 106 miliardi di euro.
La classifica
Lo studio ha esaminato i dati di 75 compagnie aeree nel 2021, rilevando come a livello assoluto dominino i tre colossi americani, grazie anche ai loro vari programmi fedeltà: American Airlines con 5,9 miliardi, Delta Air Lines con 5,8 miliardi e United con quasi 5,5 miliardi, seguiti da Southwest e Ryanair.
Se si guarda, però, il peso dei servizi ancillari sull’esborso medio dei clienti ecco che Wizz Air si colloca prima nel mondo con il 56%, seguita dalla low cost americana Frontier con il 54,9% e dalla rivale Usa Spirit (54,3%). In totale il 19% dei ricavi delle compagnie aeree deriva dagli extra.
Esaminando la spesa di ciascun passeggero, a fronte di un esborso medio di 161 euro a testa la quota destinata alle ancillary da parte dei circa 3,8 miliardi di passeggeri previsti dalla Iata sarà di oltre 30 euro a testa contro i quasi 23 del 2019. Un flusso di denaro che, spiega il Corriere, entra interamente nelle casse della compagnia perché serivizi quali, ad esempio, l’imbarco prioritario non richiedono una spesa operativa da parte del vettore.