- 31/05/2023 11:04
C919 il giorno dopo: ecco perchè l'aereo cinese potrebbe dividere Oriente e Occidente
Il C919, vale a dire il primo aereo realizzato interamente in Cina, è a tutti gli effetti un aereo passeggeri in servizio dopo il primo volo dello scorso 28 maggio. Ma il nuovo velivolo, che punta a smontare il duopolio Boeing-Airbus per gli aerei a medio raggio, potrebbe rappresentare anche un nuovo motivo di dissidio tra Occidente e Oriente, Cina in particolare, sotto diversi punti di vista.
Secondo l’analisi effettuata da Corriere.it, il primo punto di scontro arriva sul fronte delle certificazioni: gli enti preposti di Stati Uniti ed Europa non hanno per ora dato la loro certificazione al nuovo aereo e non sembrano intenzionati ad accelerare ora che il C919 è in volo. Uno stallo che di fatto limita notevolmente le possibilità di manovra del velivolo, destinato per ora solo al mercato interno. Tra l’altro a rendere difficile la certificazione c’è anche il livello di consumo carburante, nettamente superiore rispetto agli A320 e ai B737 di ultima generazione e quindi incompatibili con le politiche di sostenibilità che l’Occidente sta adottando.
Ma se anche il C919 non dovesse entrare nella flotta di vettori occidentali nei prossimi anni, è pur vero che per Airbus e Boeing inevitabilmente si assottiglierebbe una fetta di mercato fondamentale e dalle alte potenzialità come quella di Cina e Oriente in generale. Va infatti ricordato che il nuovo aereo fa gola anche per i costi più bassi al listino, pur avendo poi circa una trentina di posti in meno.
Ma c’è anche un ultimo aspetto: se l’aereo è interamente prodotto in Cina, lo stesso non vale per i suoi componenti fondamentali, per l’80 per cento provenienti dall’Occidente. Un’eventuale escalation potrebbe portare a chiusure dell’export o aumento dei dazi, quanto basta per mettere a repentaglio la produzione degli aerei.