• 24/07/2023 08:24

Aeroporti siciliani Il dietro le quinte dell'emergenza dopo il rogo a Catania

Altro weekend impegnativo per gli aeroporti siciliani. Mentre a Catania Fontanarossa ha preso avvio il montaggio della tensostruttura per ampliare la capacità del Terminal C e provvedere dunque a un incremento dei voli operati, Trapani e Palermo boccheggiano. Dal 17 luglio, al Vincenzo Florio di Birgi sono transitati circa 58mila passeggeri, con 455 movimenti e un aumento del 152% rispetto al traffico abituale. Sono serviti più di 100 pullman per dislocare quotidianamente a Catania i passeggeri e, come ha sottolineato Salvatore Ombra, presidente di Airgest, “l'emergenza ha reso evidente la drammatica fragilità dei collegamenti tra gli scali della nostra regione”.

L'analisi
Critica la situazione al Falcone-Borsellino: in un’intervista rilasciata a TTG Italia, Natale Chieppa, direttore generale di Gesap, ha spiegato cosa sta accadendo.  “Martedì 18 è stata veramente dura con 270 movimenti e 41,5mila passeggeri – commenta -. Gestire un +30% di volumi da un giorno all’altro non è un grosso problema per la capacità della struttura, ma manca il personale che non si reperisce in 24 ore”. Lo staff dell’aeroporto del capoluogo è attualmente sottoposto a turni di 15 ore al giorno e nonostante gli straordinari, la forza lavoro non è sufficiente. Si verificano disservizi a causa dei troppi voli in contemporanea che richiedono un’inevitabile divisione delle risorse.

Chieppa affronta anche la questione relativa alle sue dichiarazioni in merito alla decisione di limitare il numero di voli extra nel fine settimana, un ‘segnale’ per far comprendere come non fosse sostenibile accogliere all’infinito un tale traffico addizionale. “Alcune compagnie aeree, durante i primi giorni dell’emergenza, hanno agito fuori dalle procedure concordate – puntualizza -. Avevamo dato una soglia di 20 movimenti e ne arrivavano 40 o addirittura 60”.

Parola d’ordine, pianificare
Pianificazione, organizzazione, condivisione. Tre regole-chiave per far fronte al caos. Come ha chiarito Chieppa, è stato chiesto all’Enac di mettere in campo dei protocolli d’intesa in primis con gli handler così da poter lavorare in modo più efficiente. Attualmente, chi si occupa di lost & found è operativo fino alle 5 di mattina. I bagagli si accumulano agli arrivi perché da una parte i viaggiatori vanno via per non trascorrere la notte in aeroporto aspettando di recuperare i propri effetti personali e dall’altra sono i comandanti dei vettori che, per non ritardare la partenza dei voli, decollano senza caricare le valigie. “Un ulteriore fattore che incide sulla gestione dell’aeroporto è che questi voli extra non rispettano gli orari programmati, quindi non abbiamo il solito flusso di persone che in 1-2 ore arrivano e partono bensì un numero enorme di passeggeri che sostano a lungo nell’area partenze - aggiunge Chieppa -. Abbiamo aggiunto due rinfrescatori d’aria portatili, ordinato sedute e 150 le abbiamo già aggiunte”.

Prossimi step
Inizia un’altra caldissima settimana, e Punta Raisi valuta l’opportunità di riaprire la valvola per accogliere nuovi voli destinati a Catania. Soltanto venerdì vi sono stati 38.600 passeggeri, 246 movimenti di cui circa 25 dello scalo etneo. “Il nostro record di qualche settimana fa era tra i 30 e i 31mila passeggeri, 10mila in più è un’altra dimensione - conclude il dg -. Ci risulta che da qualche giorno al Terminal C del Vincenzo Bellini stiano facendo 4 movimenti all’ora, e se davvero attiveranno Sigonella, il disagio nello spostamento via terra dei passeggeri sarà minimo”. La speranza è che vi siano presto dei progressi e che si alleggerisca così la pressione su Palermo e Trapani. Con l’arrivo di agosto, si stima un ordinario picco di traffico e una crescita delle frequenze su Catania dischiuderebbe uno spiraglio di normalizzazione per il trasporto aereo dell’isola.

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