• 07/08/2023 09:33

Agosto senza sold outI conti in tasca agli hotel

Non sarà un agosto da tutto esaurito. Dopo mesi di crescita costante, gli albergatori della Penisola cominciano ora a fare i conti con prenotazioni inferiori alle attese.  

"Attenzione a non esultare troppo, perché - sottolinea Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi - qualche segnale di frenata, soprattutto sul mercato italiano, si comincia ad avvertire. Le tariffe in quasi tutte le destinazioni sono riuscite a performare meglio e per questo alla fine i volumi cresceranno, ma non dobbiamo dimenticarci che è stato anche un crescendo di costi”.  

Anche l’analisi sul settore alberghiero realizzata da Confindustria Alberghi evidenzia una frenata della domanda interna. Nelle destinazioni balneari le presenze di stranieri crescono ad agosto mediamente dell’1,5%, a fronte di uno 0,5% di crescita del turismo interno, condizionato, segnala l'associazione, da "diversi fattori, dalla ripartenza dei viaggi verso l’estero agli effetti dell’inflazione”.

Anche le altre associazioni di categoria del turismo hanno iniziato a dare l’allarme. Secondo Assoturismo Confesercenti ad agosto le strutture ricettive registreranno 800mila presenze in meno rispetto allo stesso mese del 2022: “Sarà un agosto solido per il turismo, ma certamente sotto le attese di inizio stagione. Purtroppo - commenta il presidente Vittorio Messina - l’andamento è stato influenzato da una serie di circostanze sfortunate. Caronte ha raffreddato l’estate e il caos generato dall’incendio dell’aeroporto di Catania ha avuto un impatto negativo”.

Che il cambiamento climatico sia destinato a incidere di più sulle decisioni dei viaggiatori è invece l'avvertimento di Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria: “Ondate di calore sempre più frequenti e intense potrebbero portare nei prossimi anni a cambiare le abitudini dei turisti e o far slittare, soprattutto nel caso della clientela straniera, le vacanze in primavera-autunno”.

E allarme arriva anche da Confcommercio, che punta il dito sull’aumento del costo della vita.

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