- 21/12/2023 09:09
Oggi lo sciopero del turismo: i motivi delle proteste
Il turismo incrocia le braccia. Interessa oltre 5 milioni di lavoratrici e lavoratori lo sciopero indetto per la giornata di oggi da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per accendere un faro “sull’emergenza contratti” dei comparti del Terziario, Distribuzione e Servizi, della Distribuzione Moderna Organizzata, della Distribuzione Cooperativa, del comparto Turistico ricettivo alberghiero, della Ristorazione Collettiva e Commerciale, delle Agenzie di viaggi e delle Aziende Termali. Settori in attesa in media da oltre 3 anni dei rinnovi dei contratti nazionali di settore.
Cinque le manifestazioni in programma da questa mattina: tre interregionali - a Roma, Milano e Napoli - e due regionali - a Cagliari e Palermo.
Obiettivo delle agitazioni, scrivono le organizzazioni sindacali in una nota congiunta, “sollecitare un avanzamento del confronto, denunciare lo stallo delle trattative e l’ormai insostenibile situazione in cui versano le lavoratrici e i lavoratori con i salari al palo e il mancato aggiornamento della parte normativa dei contratti, mentre i settori del terziario e del turismo registrano una ripresa e un aumento dei fatturati”.
La denuncia dei sindacati
Nel caso specifico del turismo, le organizzazioni sindacali denunciano che “le associazioni datoriali di settore Fipe, Angem, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi e Agci Servizi, Federalberghi, Faita, Federcamping, Fiavet, Federturismo Aica, Confturismo, Federterme, Assohotel, Assocamping, Assoviaggi, Fiba e Fiepet si rifiutano di parlare di aumenti salariali in linea con gli indici Ipca e adeguati a far recuperare ai lavoratori l’aumento del costo della vita, in alcuni casi disconoscendo gli accordi interconfederali a suo tempo sottoscritti”. Le associazioni, aggiungono i sindacati, “propongono di riformare dell’attuale classificazione del personale, con la revisione al ribasso dei livelli di inquadramento, il taglio dei permessi retribuiti, la sterilizzazione degli scatti di anzianità, l’aumento dell’importo della trattenuta pasto, un maggiore ricorso ai contratti a tempo determinato, la riduzione del periodo di comporto tra malattia e infortunio e del periodo di preavviso”.