- 18/10/2013 12:33
Sara Rosso,nel nome del padre
Sara sorride, piega la testa leggermente di lato e si illumina quando parla di suo padre: Franco Rosso.
Per i più giovani del settore è solo un nome di un tour operator, per tutti gli altri è quell'imprenditore torinese che ha fatto la storia del turismo organizzato. Oggi il signor Rosso (come lo chiamavano i suoi dipendenti), passa sei mesi l’anno in Kenya nel suo villaggio e a 85 anni “vive ancora di grandi passioni”.
Sara Rosso e suo papà molte stagioni fa hanno preso residenza a Lugano in Svizzera e dal lago guidano Planhotel Group Resorts. “Siamo una società di gestione alberghiera con 13 strutture, 7 di proprietà. Adesso stiamo trattando per acquisire altri hotel, ma ci occuperemo di gestione. E’ più divertente”.
Planhotel, controllato al 100 per cento dalla famiglia Rosso, chiuderà l’esercizio 2013 con ricavi per 44 milioni di euro “e un margine lordo del 30 per cento”, contro i 42 milioni del bilancio 2012 e 37 milioni del 2011. La società si è presentata a TTG Incontri con il chiaro intento di rilanciare la destinazione Kenya, “una meta unica che merita grande attenzione”.
La signora di Lugano ama snocciolare numeri e ripete a più riprese che il mondo della distribuzione sarà ancora decisivo nel futuro del comparto. In fondo la famiglia ha ancora la proprietà di alcune agenzie che, malgrado la crisi, sembrano navigare in acque tranquille.
“A Torino è attiva la nostra agenzia storica. Siamo presenti anche a Milano e poi abbiamo un punto vendita anche a Lugano”. Punto vendita che vale 6 milioni di euro di giro d’affari. In Italia in molti farebbero salti di gioia, ma dall’altra parte del confine è sempre un’altra storia.
Del brand Francorosso ormai da tempo sotto il cappello di Alpitour conserva un ricordo chiaro, “ma il tempo passa e bisogna guardare avanti. Penso che ancora oggi mantenga la sua identità . E’ un brand che parla ad una fascia di mercato medio-alta, forse quella che tiene meglio l’impatto della crisi economica. Poi resta un nome spendibile sul mercato”. Uno degli ultimi ancora di un certo livello.
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