- 15/11/2024 08:25
Booking e la parity rateLa Ue chiude un’epoca
È la fine della parity rate e non solo. Da ieri, Booking, il colosso delle prenotazioni alberghiere, deve garantire che il suo servizio di prenotazioni online rispetti tutti gli obblighi del Digital Markets Act. Lo ha comunicato la Commissione Europea, ricordando che il gigante online del booking era stato designato come gatekeeper.
Questo significa, quindi, un addio alle clausole di parità: gli hotel, i noleggi di auto e altri fornitori di servizi che utilizzano la piattaforma sono ora liberi di offrire prezzi e condizioni diversi sul proprio sito web o su canali diversi da quello di Booking.
Ma non solo. Booking non è autorizzata ad aumentare i tassi di commissione o effettuare de-listing di offerte di utenti commerciali se forniscono prezzi diversi su un altro sito web. Questo significa che altre piattaforme e fornitori di servizi turistici possono competere a condizioni più eque.
Gli alberghi e altri servizi di viaggio avranno accesso in tempo reale e continuo ai dati che essi e i loro clienti generano attraverso l'uso di Booking e gli utenti commerciali potranno ora scegliere di trasferire i dati generati su Booking a piattaforme alternative.
Infine, la Commissione ha ordinato all’azienda di conservare tutti i documenti e le informazioni che potrebbero essere pertinenti per valutare e monitorare l'effettiva attuazione e il rispetto del Dma.
Ora la Commissione Ue analizzerà la relazione di conformità richiesta a Booking e valuterà se le misure attuate sono efficaci per conseguire gli obiettivi degli obblighi previsti dal Digital markets act. La valutazione si baserà anche sul contributo delle parti interessate, nel contesto di un workshop pubblico sulla conformità che si terrà il 25 novembre prossimo, in cui Booking sarà invitato a presentare le sue soluzioni.
Se la Commissione ritiene che le soluzioni di Booking non siano conformi al Dma, può imporre ammende fino al 10% del fatturato totale mondiale della società, che possono raggiungere il 20% in caso di infrazioni ripetute. Inoltre, in caso di inadempienza sistematica, la Commissione ha anche il potere di adottare soluzioni aggiuntive, come l'obbligo per il gatekeeper di vendere un'impresa o parti di essa o il divieto per lo stesso di effettuare determinate acquisizioni.
“A partire da ieri, Booking.com opera in conformità con il Digital Markets Act nell'Area Economica Europea (EEA) – dice l’azienda in uno statement -. A seguito della designazione di Booking Holdings come “gatekeeper”, le consultazioni con la Commissione Europea e i soggetti interessati hanno guidato la progettazione delle nostre soluzioni di conformità. Continueremo a garantire l’esperienza che i nostri clienti e i nostri partner fornitori si aspettano, innovando per sviluppare prodotti e servizi affidabili che rispondano alle loro esigenze sempre in costante evoluzione”.