• 11/04/2025 08:00

Tassa di soggiorno, Fare: “Non va usata per coprire i buchi di bilancio”

“Non si usa il turismo per coprire i buchi di bilancio. Servono vincoli chiari ai Comuni”. Così Fare (Federazione nazionale Associazioni Ricettività Extralberghiera) sull’emendamento che consente alle Amministrazioni locali di destinare parte degli incassi della tassa di soggiorno alle spese correnti.

In una nota Fare invita a “mettere l’imposta al servizio dell’economia turistica in modo concreto e coerente, come previsto dalla sua natura di tassa di scopo”.

“I dati sulla crescita dell’imposta di soggiorno sono incoraggianti, ma è doveroso osservare che nessun Comune si attiene agli scopi per cui questi importi sono previsti e imposti al turista: migliorare i servizi legati al turismo”, dichiara il presidente della federazione, Elia Rosciano -. Troppo spesso, i Comuni utilizzano oltre l’80% del gettito per ripianare i buchi di bilancio, senza un ritorno concreto sul miglioramento dell’esperienza turistica, sulla destagionalizzazione o sulla promozione di eventi culturali”.

Per Rosciano “è opportuno che la legislazione incentivi i Comuni a un vincolo chiaro di destinazione del gettito, concordato con le associazioni di categoria e le realtà del territorio, che prima di tutte conoscono il tessuto sociale”.

La tassa di soggiono, conclude il presidente di Fare, “è un’opportunità. Non è una pianta da potare, ma un seme da coltivare con attenzione, visione e rispetto per chi ogni giorno lavora nel turismo”.

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