- 12/07/2018 15:34
Tassa di soggiorno, il secco "no"del ministro Centinaio
Dalla tassa di soggiorno che, se non può essere eliminata, deve per lo meno essere resa "omogenea", all'abbandono del "modello dilettanti allo sbaraglio" nella strategia di promozione della Penisola sui mercati esteri, fino alla necessità di trovare una soluzione definitiva e che non penalizzi gli imprenditori del balneare, sulla direttiva Bolkestein. È in occasione dell'Assemblea di Federturismo Confindustria che il neo ministro al Turismo Gian Marco Centinaio, è intervenuto a gamba tesa su alcuni dei temi più sentiti dalla filiera turistica.
Tassa
"Sono contrarissimo alla tassa di soggiorno e non capisco perché la mia posizione abbia suscitato una levata di scudi. Ci sono comuni che fanno tranquillamente promozione senza averla, ma - ha chiarito il ministro - se tassa di soggiorno deve essere, che almeno sia una tassa di scopo, che sia uniforme e che non sia utilizzata per pagare i debiti di chi non sa amministrare".
Promozione
Spiegando quale dovrà essere la strategia di promozione dell'Italia all'estero il ministro non ha poi mancato di fare un po' di autocritica. "La promozione è fondamentale, ma non possiamo fare i dilettanti allo sbaraglio come si è fatto fino ad oggi. Da assessore al Turismo del Comune di Pavia ho visto cose che non stanno né in cielo e né in terra: come promuovere il prodotto neve a Göteborg, in Scandinavia, invece che il mare".
Balneari
Centinaio ha anche affrontato la disputa che da anni infiamma balneari e Governo. "Sulla Bolkestein - ha detto - faccio fede alle parole di chi l'ha scritta (Fritz Bolkestein ndr): gli stabilimenti non centrano niente, quindi è giusto che si segua un'interpretazione autentica e non quella di qualche burocrate". Secondo il ministro va evitato che "questa questione passi da un ministero ad un altro. Sono disponibile a prenderla in carico per arrivare a una soluzione ed evitare che gli imprenditori degli stabilimenti vivano ancora una situazione di precarietà".