- 10/02/2020 17:04
Meno viaggi, ma più lunghi: l’Istat analizza il 2019 degli italiani
Dopo un triennio di crescita, il turismo interno incomincia a rallentare. A sancirlo l’analisi Istat sui ‘Viaggi e Vacanze in Italia e all’estero per l’anno 2019’, che evidenzia come i viaggi dei residenti in Italia lo scorso anno siano stati 71 milioni e 883mila, per un totale di 441 milioni e 155mila pernottamenti. Un dato in assoluto rilevante, che rimane sopra i livelli registrati nel 2017 ma che, se paragonato al 2018, rappresenta un calo di 8,8 punti percentuali, mentre invece i pernottamenti rispetto all’anno precedente sono scesi del 5 per cento.
Diminuiscono i soggiorni corti
Un dato, però, è certo: la voglia di viaggiare non viene meno e la riprova è che, a fronte di una diminuzione degli short break, le vacanze lunghe si mantengono oltre i 35 milioni e, oltretutto, si allungano ulteriormente, seppur di poco: la durata media dei viaggi nel 2019 si attesta, infatti, a 5,7 notti (6 per le vacanze), mentre invece la durata media dei viaggi di lavoro scende a 3,5 notti contro le 4 del 2018.
Medaglia d'oro alla Toscana
Ma quali sono le regioni più visitate dai nostri connazionali? L’Istat non ha dubbi: la Toscana è la star dei vacanzieri, seguita da Emilia Romagna, Lazio, Lombardia e Veneto. Alla cinquina, quest’anno, si aggiunge un’altra regione: il Trentino Alto Adige. Tutte e sei insieme raccolgono il 52,7 per cento dei viaggi interni, con quote che oscillano tra il 6,7 per cento del Trentino Alto Adige e il 10,7 per cento della Toscana.
Per quanto riguarda, invece, la nicchia specifica delle vacanze più lunghe, la regione più gettonata è la Puglia, specialmente durante il trimestre estivo. In inverno, invece, la scelta ricade sul Trentino Alto Adige, che catalizza il 29,5 per cento di tutte le vacanze lunghe in questo periodo dell’anno.
Se i soggiorni interni sono in diminuzione, opposta è la tendenza per le vacanze all’estero degli italiani. Queste ultime, che rappresentano il 28,8 per cento di tutte le vacanze, sono aumentate del 6,9 per cento rispetto al 2018.