- 27/10/2020 15:37
Animatori turistici al collasso, ecco le loro richieste al Governo
Anche gli animatori turistici rivolgono il loro appello alle istituzioni, dopo quello che definiscono il nuovo lockdown del Governo. “Abbiamo investito i nostri risparmi e ci siamo anche indebitati per mettere in sicurezza le nostre attività e coloro che ne usufruivano, a fronte di promesse di aiuti economici che non sono mai arrivati – esordisce Salvatore Belcaro, presidente Fiast Assoturismo Confesercenti -. Ci siamo dati delle regole da seguire perché nessuna istituzione le aveva previste per il nostro settore, perché nessuno si voleva prendere la responsabilità di chiuderci e sostenerci economicamente, o di approvare le nostre regole in maniera formale. A cosa è servito tutto questo? A farci definire ‘non essenziali’? Non è questo quello che ci aspettavamo dalle istituzioni”.
"Ecco cosa vogliamo per sopravvivere"
Il settore, continua Belcaro, ha disperato bisogno di entrate economiche, per questo ribadisce le richieste: finanziamento a fondo perduto da maggio a settembre, credito d’imposta pari al 50% del netto speso per le strutture turistiche che si avvalgono dei servizi di animazione, e poi ancora la cancellazione delle tasse fino a marzo 2021 e l’abbassamento dell’Iva dal 22 al 10% per tutti i servizi di animazione e intrattenimento.
La Fiast chiede inoltre il prolungamento fino al 30 giugno 2021 del credito d’imposta per l’affitto di uffici e magazzini e il credito d’imposta pari al 50% degli importi investiti in attrezzature ed innovazione digitale. Tra le richieste avanzate anche l’istituzione di un Albo Nazionale per le Imprese di Animazione Turistica e Territoriale e di un Albo Nazionale per Animatori Turistici e Territoriali. “Esprimiamo la nostra totale disponibilità a rimanere fermi con le nostre attività - conclude Belcaro -, ma pretendiamo dalle istituzioni quell’aiuto necessario a darci sicurezza affinché, quando sarà il momento, saremo ancora in grado di riprendere il nostro lavoro in modo produttivo”.