- 15/09/2022 10:26
L’estate degli italiani: l’indagine del Tci
Anche nell’estate 2022 l’Italia è rimasta in vetta alle preferenze dei viaggiatori italiani. Ulteriore conferma del trend arriva da una recente indagine condotta dal Centro Studi del Touring Club Italiano, che ha coinvolto 300mila connazionali, rilevando un ritorno verso i numeri della stagione 019.
Secondo la ricerca, il 94% degli intervistati si è concesso almeno una vacanza tra giugno e settembre. Chi non è partito l’ha fatto soprattutto per motivi economici o perché andrà in ferie a settembre e non più per timore della pandemia: è la prima volta, dopo due anni.
Vince il Belpaese
La Penisola si è confermata meta prediletta nel 74% dei casi. Un dato, questo che, complice la revoca delle restrizioni ai viaggi internazionali, sembra tornare ai livelli pre-pandemia (63% nel 2019).
Regioni più gettonate sono state: il Trentino-Alto Adige (13%), la Sardegna (11%, in recupero rispetto agli anni precedenti), la Puglia (10%) e la Toscana (9%).
Solo il 26% degli intervistati ha trascorso le vacanze estive all’estero, optando principalmente per l’Europa (23%). In particolare, segnala l’indagine del Tci, c’è stata una forte polarizzazione sulla Francia (24%), che supera per il secondo anno la Grecia (17%), seguita da Spagna (10%) e Croazia (7%).
Sole e mare
La vacanza ‘sole e mare’ resta la preferita (45%) e presenta dati superiori rispetto al periodo pre-pandemia. Chi ha scelto le coste ha frequentato per il 59% stabilimenti balneari attrezzati (il restante 41% spiagge libere): la stragrande maggioranza (73%) ha però riferito di aver riscontrato, rispetto all’anno scorso, un aumento dei prezzi dei servizi.
Al secondo posto tra le tipologie di viaggio c’è la montagna (18%) che, benché in calo rispetto al 2021 e al 2020, ha ancora percentuali superiori al 2019.
Puntando la lente sui singoli mesi, si rileva la massima concentrazione dei viaggi ad agosto (50%) - anche se con valori inferiori rispetto al recente passato -, media a luglio (33%) e più bassa a giugno (18%, ma in forte crescita rispetto agli ultimi anni e anche sul 2019).