- 05/12/2022 16:55
Indagine Ipsos: “Voglia di vacanza, ma i rincari influenzano i viaggi”
Nonostante il caro vita, la voglia di vacanza degli italiani non manca. A dirlo è l’ultima indagine Ipsos ‘Future4Tourism’ che ha coinvolto mille connazionali di età superiore ai 16 anni. Pur riscontrando una leggera contrazione rispetto allo scorso anno, la ricerca rileva come 58% degli italiani preveda di fare almeno un periodo di vacanza tra gennaio e marzo 2023.
L’Italia si conferma ancora la meta più scelta (68%). Le destinazioni oltre confine, tuttavia, continuano la loro ascesa post pandemica. Il 20% degli intervistati, infatti, viaggerà in Europa, il 10% opterà per mete extra europee e il rimanente 2% dei vacanzieri farà una crociera.
La vacanza
Relativamente alla tipologia di vacanza, la montagna, la collina e il lago raccolgono le preferenze del 38% dei viaggiatori invernali; seguono subito dopo le visite culturali e di città d’arte (34%).
Trentino-Alto Adige, Lombardia e Emilia-Romagna saranno le top destination dei primi; Toscana e Lazio primeggiano per le visite culturali.
Le vacanze in località di mare saranno scelte dal 28% dei vacanzieri.
Gli effetti dei rincari
L’inverno per molti italiani significa neve, ma gli effetti dei rincari si fanno sentire. Tra gli sciatori, solo l’11% infatti non modificherà le proprie abitudini rispetto agli scorsi anni. Il restante 89% si vedrà costretto a adottare strategie di contenimento della spesa. Si sceglieranno località con prezzi degli impianti di risalita più contenuti (37%), si ridurranno le giornate di sci (28%) finanche alla completa rinuncia almeno per quest’anno (24%).
Natale e Capodanno
Limitatamente al periodo natalizio, le previsioni parlano di un 18% di italiani intenzionato a fare un periodo di vacanza fuori casa durante le festività (in calo di 2 punti percentuali rispetto allo scorso anno). Circa 8 connazionali su 10 rimarranno nel Bel Paese.
Il Capodanno è la festività che si decide di includere prevalentemente nel periodo di viaggio (51% dei viaggiatori). In un terzo dei casi il periodo si estende includendo Natale o l’Epifania. Rilevante anche la quota di coloro che, pur facendo vacanze via da casa, non includeranno alcuna festività (24%).