- 16/03/2023 14:25
Santanché promette:“Ascolterò il turismo”
“La musica è cambiata”: il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha evidenziato in questo modo l’impegno del Governo nei confronti del comparto turistico sia al centro degli sforzi del Ministero.
Un lavoro che parte dall’ascolto di chi opera nel travel: “Solo ieri - ha proseguito il ministro - ci siamo confrontati con i rappresentanti di tutte le associazioni di categoria sul tema della mancanza di addetti nel settore turismo. Anche quest’anno mi è stato segnalato che per far partire la stagione nel migliore dei modi mancano all’appello circa 50mila figure contro le 250mila dello scorso anno. È fondamentale ascoltare e considerare le istanze di chi lavora sul campo; siamo al lavoro per affrontare anche questo problema”.
Intervenendo a Bmt (in corso in questi giorni a Napoli) e rispondendo all’appello lanciato dall’amministratore unico di Progecta e patron dell'evento Angioletto De Negri, che lamenta come il comparto sia stato abbandonato nel 2021, Santanchè ha sottolineato: “In quel momento noi non c’eravamo, ma adesso siamo qui. Non possiamo risolvere tutto in pochi mesi, colmando le mancanze del passato, ma se avremo la possibilità di portare a termine il mandato, sarete tutti voi fra 5 anni a dirci se siamo stati in grado di vincere la sfida”.
Creare ricchezza
Santanchè ha insistito poi sull’importanza degli eventi fieristici: “Consentono di destagionalizzare i flussi turistici e di portare in Italia un visitatore di qualità, che spende di più e richiede servizi di livello”.
In primo piano anche la sfida dell’Italia del Sud nello scacchiere mediterraneo: “La mia più grande ambizione è quella di riuscire a mettere a reddito il Sud Italia grazie al turismo per creare una maggiore ricchezza da redistribuire sul territorio. Attenzione però: occorre che i bandi vengano predisposti comprendendo le reali necessità, per portare finanziamenti dove è possibile creare reddito”.
Perché – chiude il ministro – "Non possiamo essere superati da competitor come Grecia, Portogallo o Spagna - chiude il ministro -. Siamo i più belli, dobbiamo diventare anche i più bravi a vendere l’Italia”.