• 27/10/2023 09:49

Ponte di Ognissanti, Assoturismo: “Attesi 4,8 milioni di pernottamenti”

Si attendono 4,8 milioni di pernottamenti nelle strutture ricettive italiane per il Ponte di Ognissanti, circa 200mila in meno rispetto allo scorso anno. Queste le stime del Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti per il periodo compreso tra il 28 ottobre e il primo novembre. Il dato emerge da un’indagine realizzata sulle principali piattaforme di prenotazione.

A pesare l’incertezza meteo di ottobre.

Tiene la domanda straniera, che conferma il buon andamento dopo i positivi risultati della stagione estiva, e traina i mesi di settembre e ottobre, soprattutto nelle principali città d’arte.

Dalle rilevazioni emerge, inoltre, un tasso medio di occupazione dell’offerta turistica disponibile del 67%, un valore più basso rispetto a quello rilevato lo scorso anno. In ogni caso, per il Ponte di Ognissanti la parte più consistente del movimento turistico italiano e straniero è attesa verso le principali città d’arte, i borghi, ma un certo interesse è stato rilevato anche per le aree di montagna, le are rurali e di collina. “Nonostante le incertezze legate al meteo e al calendario – quest’anno il primo novembre cade proprio di mercoledì - anche questo ponte conferma la vitalità del settore turistico, soprattutto grazie ai flussi di visitatori stranieri, in forte aumento in questo autunno soprattutto nelle città d'arte - commenta Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti -. Rimane però l’esigenza di riflettere sul cambiamento climatico: una valutazione delle conseguenze del clima anomalo sulle strategie dell’accoglienza turistica ormai non è più rinviabile”.

I dati nel dettaglio
Entrando nel merito dei dati, emerge un andamento differenziato per le diverse tipologie di prodotti turistici. In particolare, il tasso di occupazione delle strutture attive nelle città e centri d’arte si attesta al 78%, con punte molto al di sopra dell’80% nelle principali città italiane. Decisamente più contenute, invece, risultano le richieste di prenotazione nelle località marine e dei laghi, con una saturazione rispettivamente del 54% e del 55%. Leggermente in salita, inoltre, il trend per le località termali che registrano un tasso medio del 59%, mentre per le località di montagna e quelle rurali e di collina la saturazione media aumenta, rispettivamente, al 68% e al 67%.

Puntando una lente sulle destinazioni più gettonate, il tasso di saturazione più elevato dell’offerta è stato registrato per le strutture ricettive attive nelle regioni del Nord: il Piemonte conquista il primo posto con il 75% delle prenotazioni, seguito da Veneto ed Emilia Romagna entrambe con il 72% delle richieste, dalla Lombardia (71%), dal Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia con il 70% di occupazione delle camere ed infine dalla Liguria la cui percentuale scende al 57%.

Mediamente in calo le regioni del Centro: il Lazio è il primo in classifica con il 73% delle prenotazioni; seguito da Toscana ed Umbria (69%); dalle Marche (64%); Abruzzo (52%) ed infine dal Molise (48%).

Mentre per le regioni del Sud e Isole i tassi di saturazione rilevati risultano ancora più contenuti: la Campania registra il 62% di occupazione delle camere; la Sicilia e la Sardegna rispettivamente il 61% il 59%; la Basilicata il 58%; la Calabria il 55% e la Puglia il 53%.

Condividi questo articolo