- 14/11/2023 11:13
Le guide turistiche bocciano il decreto di riforma della professione
Il decreto di riforma della professione delle guide turistiche non piace a Angt, l’Associazione Nazionale Guide Turistiche, che per bocca della sua presidente, Anna Bigai, boccia il Ddl.
“Dopo 10 anni di caos in cui la professione è precipitata, durante i quali abbiamo avuto tante promesse per una riforma che riportasse la professione alla dignità che le dovuta e che è dovuta al Paese, ci ritroviamo con una 'riforma' che peggiora -se possibile- lo status quo” dice.
Il nodo del contendere è il mancato accoglimento di una serie di emendamenti che ANGT aveva chiesto di inserire e che, nella seduta della IX Commissione Senato del 25 ottobre, durante la quale è stato preso in esame il Ddl, sono stati rigettati. Fra le richieste dell’associazione l'obbligo della specializzazione abilitante per esercizio nel territorio regionale prescelto, livelli linguistici adeguati alla mediazione di contenuti complessi e limiti alle deroghe al possesso dell'abilitazione nei confronti del terzo settore turistico culturale.
“Sono stati invece approvati emendamenti – dice la presidente - che stravolgono la ratio iniziale del Ddl, andando a ridurre le finalità dell'operare della guida turistica e lasciando spazio a sacche di lavoro non tutelato e spesso mal pagato”. Fra le misure al centro delle critiche, l’eliminazione della finalità didattica della visita guidata svolta a favore di studenti, la necessità di utilizzare una guida abilitata per curare visite da remoto e persino la possibilità, per gli enti preposti, di sanzionare piattaforme o siti web che promuovano percorsi guidati da abusivi.
ANGT, continua la presidente, ha sempre espresso e continua ad esprimere la totale contrarietà nei confronti degli articoli che di fatto, istituendo una guida “generalista” con eventuale facoltà di specializzazione, liberalizza la professione non garantendo standard di qualità culturali e linguistici adeguati per lo svolgimento della professione stessa.