- 01/12/2023 08:35
Spesa turistica in Italia, 155 miliardi nel 2023
La normalità può attendere. Chi si aspettava un affievolirsi della voglia di viaggiare dovrà ricredersi. Nonostante la contrazione dell’economia, che ha colpito tutta l’eurozona, e il rincaro dei prezzi che ha caratterizzato soprattutto il trasporto aereo, l’appeal dell’Italia turistica resta altissimo.
Le stime elaborate dal Centro Studi di Confindustria Alberghi lo confermano: se nel 2022 la spesa turistica in Italia era arrivata a toccare i 100 miliardi di euro, nel 2023 questa supererà i 155 miliardi, con un peso sul Pil vicino ai 380 miliardi, molto più dei 255 miliardi del 2022. Numeri record, dunque, che dimostrano che dopo un 2022 segnato da una domanda vorticosa che gli addetti lavori hanno faticato ad assecondare, anche nel 2023 il turismo ha continuato a correre.
Ma cosa ha determinato questo exploit? In base ai dati forniti da Confindustria Alberghi, è stato il turismo straniero il motore di questa crescita. Dalle strutture ricettive ai servizi turistici, mediamente i viaggiatori internazionali spendono di più dei turisti tricolore. Solo a settembre gli stranieri hanno speso in Italia l’11,8% in più rispetto al 2022 e il 24,5% in più rispetto al 2019. E nel 2023 gli introiti generati da tutto l’incoming estero supereranno i 50 miliardi di euro, contro i 44 miliardi dello scorso anno. Numeri, avverte Confindustria, determinati solo in minima parte dall’aumento dei prezzi che, attestandosi attorno al 6%, risulta di fatto molto vicino al tasso di inflazione.
Ma c’è anche un altro dato rivelatore della capacità dell’Italia di distinguersi come una delle destinazioni più ambite a livello mondiale, quello della spesa duty free. Guardando solo all’Europa, i valori diffusi da Diciottofebbraio mostrano che nel 2023 il nostro Paese ha performato meglio rispetto alla media continentale, confermando il suo secondo posto in termini di dimensione di mercato (22,6% della spesa totale), alle spalle solo della Francia (23,8%).